Sources:
La regina Cristina di Svezia in Italia (1655-1689): Memorie storiche ed aneddotiche con documenti, pages 366 to 369, published by Gaudenzio Claretta, 1892
Mémoires concernant Christine, reine de Suède, volume 4, pages 28 to 30, compiled and edited by Johan Arckenholtz, 1760
"Statutes of the Royal Academy founded in Rome by Queen Kristina, compiled by her order."
"State Archive of Turin — Letters of the Swedish royals."
The constitution (with Kristina's comments in italics):
Constitutione dell'Accademia reale.
La maestà della regina volendo dare un trattenimento nobile e virtuoso a questa Corte ha eretta nel suo palazzo un'Accademia la quale composta et illustrata d'una scelta d'huomini insigni per la loro dignità, vertù et condizione farà conoscere al mondo la finezza del suo buon gusto. E per dar qualche regola ad un trattenimento sì degno ha voluto stabilire le seguenti constituzioni con le quali immutabilmente si camminerà per l'avvenire.
1. L'instituto principale di quest'Accademia sarà di coltivare con ogni studio ed applicatione e bella morale le vere condizioni le quali insegnano a parlare, a scrivere et all'oprar degnamente e nobilmente, et all'incontro con l'istesso studio et applicatione si devono fuggire tutte le pedanterie.
2. Da quest'Accademia non si esclude veruna sorte di persone, purchè con la virtù ed erudizione possano meritare d'esservi ascritte; solo s'intendono esclusi heretici, scismatici et altri simili. Ma come in Roma et in Italia per grazia di Dio non vi si trova huomo che faccia professione di altra religione che della cattolica così vien posta in abundantia questa clausula.
3. Non si fisserà il numero degli accademici per non far torto ad alcuno che possa peritare d'esservi ascritto, e per dar campo agli assenti ed incogniti di pretendere a questo onore, nè per ottenerlo si richiedono altri favori e raccomandationi che quelle della virtù e della erudizione di chi farà conoscere di averle.
4. Non si devono trattare nelle radunanze pubbliche e segrete cose che possano mettere in dubbio la materia della fede, nè si possa discorrere sopra le materie politiche spettando al Governo.
5. Tutte le lettere pubbliche saranno volgari ovvero latine, nè altri compositioni saranno ammesse.
6. In ogni sessione pubblica uno degli accademici farà una lettione e da due altri accademici si discorrerà sopra un problema pro et contra dimodochè ogni accademia occuperà tre persone.
7. L'argomento delli discorsi e problemi si lasciano all'elettione di chi ha da farli sapendo la M. S. molto bene che li genii e le muse amano la libertà e crede che ogniuno vi saprà portare materie degne dell'assemblea.
8. Da quest'Accademia si bandiscono tutti li panegirici, lodi et adulationi toccanti la regina.
9. Le poesie ne sono affatto bandite eccettuate quelle che si cantano, e da queste ancora si bandiscano le lodi et adulazioni della regina. (Non voglio più che si canti). L'argomento delle cantate sarà e morale e patetico, nè si richiede che sia adattato al discorso.
10. Gli accademici assenti saranno obbligati a mandare le loro composizioni, e saranno lette dal segretario dell'Accademia.
11. Se qualche altro virtuoso di fuori manderà qualche composizione sarà similmente letta nell'Accademia se sarà stimata degna di comparirvi, e l'autore sarà ascritto al numero degli accademici reali se lo desidererà.
12. La regina non prescrive la durata della lettione, ma lascia alla discretione di ogniuno la giusta misura del tempo della durata dei discorsi.
13. All'Accademia non si dà impresa universale, nè si obbligano gli accademici a prendere nomi nè imprese particolari.
14. Le giornate dell'Accademia saranno la domenica, il lunedì e il venerdì nei tempi che potranno radunarsi, intendendosi che nel tempo di gran caldi, delle villeggiature, del carnevale e della quaresima siano le vacanze.
In altri tempi si farà in una delle suddette giornate quando saranno chiamati.
15. In ogni radunanza si devono trovare all'udienza tutti gli accademici presenti alla Corte, e chi avrà giusto impedimento si scusi con farlo sapere. Da questa soggezione si dichiarano esenti le persone religiose e vecchie.
16. Si darà alle stampe ogni anno, se si potrà, quanto si sarà fatto di degno di comparire alla luce del mondo.
17. Sarà fatto un invito universale a tutti li virtuosi d'Italia di faticare per quest'Accademia, nè sarà defraudato alcuno del premio dell'applauso meritato.
18. Non si leggerà nell'Accademia pubblica alcuna composizione fatta da chi si sia se prima non sarà stata approvata nell'Accademia segreta con la pluralità di voti segreti.
19. L'istesso modo si osserverà in dar licenza di fare stampare sotto il nome dell'Accademia qualsivoglia composizione.
20. Nella accademie segrete non interverrano altri che gli accademici chiamati.
21. Tutte le accademie tanto pubbliche come segrete si faranno alla presenza della maestà della regina, la quale chiamerà tutte le radunanze, nè si potranno radunare senza suo ordine espresso.
22. Nella prima accademia segreta si determinerà il modo di procedere nelle altre in tutte le occorrenze nelle quali si richiederà il dar voti segreti.
23. Nelle altre accademie segrete si esamineranno seriamente li discorsi et li problemi che si haveranno da fare nella prima accademia pubblica.
24. Tutte le spese di scritture, copiature, porti di lettere appartenenti all'Accademia o altre cose simili correranno a conto della maestà della regina.
25. D'ogni discorso o problema fatto in pubblico o in segreto si deve dar una copia al segretario dell'Accademia il quale deve registrare tutte le sessioni pubbliche e segrete con somma esattezza.
26. Nelle accademie segrete dove si sederà, ognuno avrà il luogo secondo la preminenza del suo grado; ma tra le persone uguali si sederà secondo l'anzianità accademica, la quale comincierà dal giorno che ognuno avrà segnate queste costituzioni.
27. Nelle accademie pubbliche sederanno solamente quelli tre accademici alli quali toccherà di leggere quel giorno.
28. In quest'Accademia si proibisce il portar composizioni satiriche contro chi si sia, nè sia lecito di leggerle nell'accademia pubblica nè in segreto.
With modernised spelling:
Constituzione dell'Accademia Reale.
La Maestà della regina volendo dare un trattenimento nobile e virtuoso a questa Corte ha eretta nel suo palazzo un'Accademia, la quale, composta ed illustrata d'una scelta d'uomini insigni per la loro dignità, virtù ed condizione, farà conoscere al mondo la finezza del suo buon gusto. E per dar qualche regola ad un trattenimento sì degno ha voluto stabilire le seguenti constituzioni con le quali immutabilmente si camminerà per l'avvenire.
1. L'instituto principale di quest'Accademia sarà di coltivare con ogni studio ed applicazione e bella morale le vere condizioni le quali insegnano a parlare, a scrivere ed all'oprar degnamente e nobilmente, ed, all'incontro con l'istesso studio ed applicazione, si devono fuggire tutte le pedanterie.
2. Da quest'Accademia non si esclude veruna sorte di persone, purché con la virtù ed erudizione possano meritare d'esservi ascritte; solo s'intendono esclusi eretici, scismatici ed altri simili. Ma come in Roma ed in Italia, per grazia di Dio, non vi si trova uomo che faccia professione di altra religione che della cattolica così vien posta in abundanzia questa clausula.
3. Non si fisserà il numero degli accademici per non far torto ad alcuno che possa peritare d'esservi ascritto, e per dar campo agli assenti ed incogniti di pretendere a questo onore, nè per ottenerlo si richiedono altri favori e raccomandazioni che quelle della virtù e della erudizione di chi farà conoscere di averle.
4. Non si devono trattare nelle radunanze pubbliche e segrete cose che possano mettere in dubbio la materia della fede, nè si possa discorrere sopra le materie politiche spettando al Governo.
5. Tutte le lettere pubbliche saranno volgari ovvero latine, nè altri composizioni saranno ammesse.
6. In ogni sessione pubblica uno degli accademici farà una lezione e da due altri accademici si discorrerà sopra un problema pro et contra dimodochè ogni accademia occuperà tre persone.
7. L'argomento delli discorsi e problemi si lasciano all'elezione di chi ha da farli sapendo la Maestà Sua molto bene che li geni e le muse amano la libertà e crede che ogniuno vi saprà portare materie degne dell'assemblea.
8. Da quest'Accademia si bandiscono tutti li panegirici, lodi et adulazioni toccanti la regina.
9. Le poesie ne sono affatto bandite eccettuate quelle che si cantano, e da queste ancora si bandiscano le lodi et adulazioni della regina (Non voglio più che si canti). L'argomento delle cantate sarà e morale e patetico, nè si richiede che sia adattato al discorso.
10. Gli accademici assenti saranno obbligati a mandare le loro composizioni, e saranno lette dal segretario dell'Accademia.
11. Se qualche altro virtuoso di fuori manderà qualche composizione sarà similmente letta nell'Accademia se sarà stimata degna di comparirvi, e l'autore sarà ascritto al numero degli accademici reali se lo desidererà.
12. La regina non prescrive la durata della lezione, ma lascia alla discrezione di ogniuno la giusta misura del tempo della durata dei discorsi.
13. All'Accademia non si da impresa universale, nè si obbligano gli accademici a prendere nomi nè imprese particolari.
14. Le giornate dell'Accademia saranno la domenica, il lunedì e il venerdì nei tempi che potranno radunarsi, intendendosi che nel tempo di gran caldi, delle villeggiature, del Carnevale e della Quaresima siano le vacanze.
In altri tempi si farà in una delle suddette giornate quando saranno chiamati.
15. In ogni radunanza si devono trovare all'udienza tutti gli accademici presenti alla Corte, e chi avrà giusto impedimento si scusi con farlo sapere. Da questa soggezione si dichiarano esenti le persone religiose e vecchie.
16. Si darà alle stampe ogni anno, se si potrà, quanto si sarà fatto di degno di comparire alla luce del mondo.
17. Sarà fatto un invito universale a tutti li virtuosi d'Italia di faticare per quest'Accademia, nè sarà defraudato alcuno del premio dell'applauso meritato.
18. Non si leggerà nell'Accademia pubblica alcuna composizione fatta da chi si sia se prima non sarà stata approvata nell'Accademia segreta con la pluralità di voti segreti.
19. L'istesso modo si osserverà in dar licenza di fare stampare sotto il nome dell'Accademia qualsivoglia composizione.
20. Nella Accademie segrete non interverrano altri che gli accademici chiamati.
21. Tutte le Accademie, tanto pubbliche come segrete, si faranno alla presenza della Maestà della regina, la quale chiamerà tutte le radunanze, nè si potranno radunare senza suo ordine espresso.
22. Nella prima Accademia segreta si determinerà il modo di procedere nelle altre in tutte le occorrenze nelle quali si richiederà il dar voti segreti.
23. Nelle altre Accademie segrete si esamineranno seriamente li discorsi e li problemi che si avranno da fare nella prima Accademia pubblica.
24. Tutte le spese di scritture, copiature, porti di lettere appartenenti all'Accademia o altre cose simili correranno a conto della Maestà della regina.
25. D'ogni discorso o problema fatto in pubblico o in segreto si deve dar una copia al segretario dell'Accademia, il quale deve registrare tutte le sessioni pubbliche e segrete con somma esattezza.
26. Nelle Accademie segrete dove si sederà, ognuno avrà il luogo secondo la preminenza del suo grado; ma tra le persone uguali si sederà secondo l'anzianità accademica, la quale comincierà dal giorno che ognuno avrà segnate queste costituzioni.
27. Nelle Accademie pubbliche sederanno solamente quelli tre accademici alli quali toccherà di leggere quel giorno.
28. In quest'Accademia si proibisce il portar composizioni satiriche contro chi si sia, nè sia lecito di leggerle nell'Accademia pubblica nè in segreto.
French translation (my own):
Constitution de l'Académie Royale.
La Majesté de la reine, voulant donner à cette cour un divertissement noble et vertueux, a érigé dans son palais une Académie qui, composée et illustrée par un choix d'hommes distingués par leur dignité, leur vertu et leur condition, fera connaître au monde le raffinement de son bon goût. Et, pour donner quelques règles à un si digne divertissement, elle a voulu établir les constitutions suivantes avec lesquelles on marchera immuablement dans l'avenir.
1. L'institut principal de cette Académie sera de cultiver par chaque étude et application et belle moralité les véritables conditions qui apprennent à parler, à écrire et à agir dignement et noblement, et, à rencontrer la même étude et application, tous les pédanteries doivent être évités.
2. Aucune espèce de personne n'est exclue de cette Académie, pourvu qu'avec vertu et érudition elle puisse mériter d'y être inscrite; seuls les hérétiques, les schismatiques et autres sont exclus. Mais comme à Rome et en Italie, par la grâce de Dieu, il n'y a personne qui professe une autre religion que la catholique, cette clause est donc placée en abondance.
3. Le nombre des academiciens ne sera pas fixé de manière à ne pas causer d'injustice à quiconque pourrait perdre sa qualité de membre et à donner de la place à ceux qui sont absents et inconnus pour réclamer cet honneur, ni d'autres faveurs et recommandations autres que celles de vertu seront requis pour l'obtenir et de l'érudition de ceux qui feront savoir qu'ils les ont.
4. Il ne faut pas traiter de questions dans des rassemblements publiques et secrètes qui pourraient jeter le doute sur la question de la foi, ni discuter de questions politiques, qui relèvent de la responsabilité du Gouvernement.
5. Toutes les lettres publiques seront vulgaires c'est-à-dire latines, et d'autres compositions ne seront pas autorisées.
6. Dans chaque session publique, un des academiciens donnera une conférence et deux autres academiciens discuteront d'un problème pour et contre afin que chaque académie emploie trois personnes.
7. Le sujet des discours et des problèmes est laissé au choix de celui qui doit les faire, Sa Majesté sachant très bien que les génies et les muses aiment la liberté, et elle croit que chacun saura y apporter des affaires dignes de l'assemblée.
8. Tous panégyriques, louanges et flatteries touchant la reine sont bannis de cette Académie.
9. Les poèmes sont complètement interdits, sauf ceux qui sont chantés, et parmi ceux-ci sont également interdits les louanges et les flatteries de la reine (Je ne veux plus que personne chante). Le sujet des cantates sera à la fois moral et pathétique, et il n'est pas nécessaire qu'il soit adapté au discours.
10. Les academiciens absents seront obligés d'envoyer leurs compositions, qui seront lues par le secrétaire de l'Académie.
11. Si un autre virtuose du dehors envoie une composition, elle sera semblablement lue à l'Académie, si elle est jugée digne d'y paraître, et l'auteur sera inscrit parmi les académiciens royaux s'il le désire.
12. La reine ne prescrit pas la durée de la leçon, mais elle laisse la juste mesure de la durée des discours à la discrétion de chacun.
13. A l'Académie, il n'y a pas d'engagement universel et les universitaires ne sont pas obligés de prendre des noms ou des engagements particuliers.
14. Les jours de l'Académie seront les dimanche, lundi et vendredi aux heures où ils pourront se réunir, étant entendu que pendant les périodes de grande chaleur, de villégiatures, de Carnaval et de Carême, ce sont des jours fériés.
A d'autres temps, cela se fera l'un des jours de convocation mentionnés ci-dessus.
15. Lors de chaque réunion, tous les universitaires présents à la Cour doivent être présents à l'audience, et toute personne légitimement empêchée doit s'excuser et le faire savoir. Les religieux et les personnes vieilles sont déclarés exemptés de cet assujettissement.
16. Chaque année, si possible, on imprimera tout ce qui aura été fait et qui mérite d'être publié dans la lumière du monde.
17. On fera une invitation universelle à tous les vertueux d'Italie pour travailler pour cette Académie, et personne ne sera privé du prix des applaudissements mérités.
18. Aucune composition écrite par qui que ce soit ne sera lue dans l'Académie publique, si elle n'a été approuvée au préalable dans l'Académie secrète par une pluralité de votes secrets.
19. On observera la même méthode pour accorder la permission de faire imprimer une composition sous le nom de l'Académie.
20. Dans les académies secrètes, personne d'autre que les académiciens appelés n'interviendra.
21. Toutes les Académies, tant publiques que secrètes, se tiendront en présence de Sa Majesté la reine, qui convoquera toutes les séances, et elles ne pourront être réunies sans son ordre exprès.
22. Dans la première Académie secrète, la manière de procéder dans les autres sera déterminée dans toutes les occasions où des votes secrets seront requis.
23. Dans les autres Académies secrètes, les discours et problèmes qui seront faits dans la première Académie publique seront sérieusement examinés.
24. Tous les frais d'écrits, de copies et de port des lettres appartenant à l'Académie ou autres choses semblables seront à la charge de Sa Majesté la reine.
25. De tout discours ou problème fait en public ou en secret, une copie devra être remise au secrétaire de l'Académie, qui devra enregistrer toutes les séances publiques et secrètes avec la plus grande exactitude.
26. Dans les Académies secrètes où chacun siégera, il aura la place suivant la prééminence de son rang; mais entre égaux, ils siégeront selon l'ancienneté académique, qui commencera le jour où chacun aura signé ces constitutions.
27. Dans les Académies publiques, ne siégeront que ces trois académiciens dont c'est le tour de lire ce jour-là.
28. Dans cette Académie, il est défendu de porter des compositions satiriques contre qui que ce soit, et il n'est pas permis d'en lire dans l'Académie publique ou dans l'Académie secrète.
Swedish translation (my own):
Konstitutionen för Kungliga Akademien.
Drottningens Majestät, som vill ge en ädel och dygdig underhållning åt detta hov, har uppfört en akademi i hennes palats, som, komponerad och illustrerad av ett urval av män som utmärks för sin värdighet, dygd och skick, kommer att få världen att känna till förfiningen av hennes goda smak. Och för att ge några regler för en sådan värdig underhållning har hon velat upprätta följande konstitutioner som man oföränderligt kommer att gå med i framtiden.
1. Denna Akademis huvudinstitut skall vara att med varje studium och tillämpning och skön moral odla de sanna förhållanden som lär en att tala, att skriva och att handla värdigt och ädelt, och att möta samma studie och tillämpning, alla pedanterier måste undvikas.
2. Ingen slags person är utesluten från denna Akademi, förutsatt att de med dygd och lärdom kan förtjäna att bli inskrivna; endast kättare, schismatiker och andra liknande anses vara uteslutna. Men som i Rom och Italien, av Guds nåd, finns det ingen människa som bekänner sig till någon annan religion än den katolska, så denna klausul är placerad i överflöd.
3. Antalet akademiker kommer inte att fastställas för att inte göra orättvisa mot någon som kan förlora medlemskap, och för att ge utrymme åt dem som är frånvarande och okända att göra anspråk på denna ära, inte heller skall andra förmåner och rekommendationer än de av dygd krävas för att få det och av lärdomen från dem som skall göra det känt att de har dem.
4. Saker får inte trakteras på offentliga och hemliga möten som kan skapa tvivel i trosfrågan och inte heller kan politiska frågor diskuteras som är Regeringens ansvar.
5. Alla offentliga brev skall vara vulgära det vill säga latinska, och andra kompositioner kommer inte heller att tillåtas.
6. I varje offentlig session skall en av akademikerna hålla en föreläsning och två andra akademiker skall diskutera ett problem pro et contra så att varje akademi kommer att sysselsätta tre personer.
7. Ämnet för diskurser och problem överlåts åt vem som helst som har att göra dem, såsom Hennes Majestät vet mycket väl att genier och muser älskar frihet, och hon tror att alla kommer att kunna ta med sig frågor som är värda församlingen.
8. All panegyrik, beröm och smicker som rör drottningen är förbjudna från denna Akademi.
9. Dikter är helt förbjudna utom de som sjungs, och från dessa är även lovord och smicker till drottningen förbjudna (Jag vill inte att någon skall sjunga längre). Kantaternas ämne skall vara både moraliskt och patetiskt, och det krävs inte heller att det anpassas till diskursen.
10. Frånvarande akademiker är skyldiga att skicka sina kompositioner och de skall läsas av Akademiens sekreterare.
11. Om någon annan virtuos utifrån sänder någon komposition, skall den på liknande sätt läsas i Akademien, om den anses värdig att uppträda där, och författaren inskrivas bland de kungliga akademiker, om han så önskar.
12. Drottningen föreskriver inte lektionens längd, men hon överlåter rätt mätning av talens längd till varje individs gottfinnande.
13. Vid Akademien finns det inget universellt åtagande och inte heller tvingas akademiker att ta på sig särskilda namn eller åtaganden.
14. Akademiens dagar kommer att vara söndag, måndag och fredag vid de tidpunkter då de kan samlas, det är underförstått att under perioder av hög värme, villeggiature, Karneval och Fastan är de helgdagar.
Vid andra tillfällen kommer det att göras någon av de ovan nämnda dagarna då de blir uppringda.
15. Vid varje sammanträde måste alla akademiker som är närvarande vid hovet vara närvarande vid förhandlingen, och var och en som är berättigad förhindrad bör ursäkta sig och låta det bli känt. Religiösa och gamla personer förklaras undantagna från denna underkastelse.
16. Varje år, om möjligt, skall vad som än har gjorts som är värt att synas i världens ljus tryckas.
17. En allmän inbjudan skall göras till alla virtuosi i Italien att arbeta för denna Akademi, och ingen skall bli lurad av priset av förtjänta applåder.
18. Ingen komposition skriven av någon som helst får läsas i den offentliga Akademien om den inte först har godkänts i den hemliga Akademien med ett flertal hemliga röster.
19. Samma metod skall iakttas vid tillstånd att låta trycka någon komposition under Akademiens namn.
20. I de hemliga akademierna får ingen annan än de kallade akademiker ingripa.
21. Alla Akademier, både offentliga och hemliga, skall hållas i närvaro av Hennes Majestät drottningen, som kallar till alla möten, och de kan inte samlas utan hennes uttryckliga order.
22. I den första hemliga Akademien kommer sättet att gå till i de övriga att bestämmas i alla de tillfällen då hemliga röster erfordras.
23. I de andra hemliga Akademierna skall de diskurser och problem som kommer att göras i den första offentliga Akademien på allvar granskas.
24. Alla utgifter för skrifter, kopior och porto av brev som tillhör Akademien eller annat liknande kommer att bekostas av Hennes Majestät drottningen.
25. Av varje tal eller problem som hålls offentligt eller i hemlighet, skall en kopia ges till Akademiens sekreterare, som med största noggrannhet måste uppteckna alla offentliga och hemliga sessioner.
26. I de hemliga Akademierna där var och en skall sitta, skall man ha platsen efter sin rangs överlägsenhet; men bland jämlikar kommer de att sitta enligt akademisk senioritet, som börjar den dag som var och en har undertecknat dessa författningar.
27. I de offentliga Akademierna kommer endast de tre akademiker vars tur det är att läsa den dagen sitta.
28. I denna Akademi är det förbjudet att föra satiriska kompositioner mot någon som helst, och det är inte heller tillåtet att läsa dem i den offentliga Akademien eller i den hemliga.
English translation (my own):
Constitution of the Royal Academy.
The Queen's Majesty, wanting to give a noble and virtuous entertainment to this Court, has erected an Academy in her palazzo, which, composed and illustrated by a choice of men distinguished for their dignity, virtue and condition, will make the world know the refinement of her good taste. And, to give some rules to such a worthy entertainment, she has wanted to establish the following constitutions with which one will immutably walk in the future.
1. The main institute of this Academy will be to cultivate with every study and application and beautiful morality the true conditions which teach one to speak, to write and to act worthily and nobly, and, to encounter the same study and application, all pedantries must be avoided.
2. No kind of person is excluded from this Academy, provided that with virtue and erudition they can deserve to be enrolled; only heretics, schismatics and others of the like are understood to be excluded. But as in Rome and Italy, by the grace of God, there is no man who professes any other religion than the Catholic, so this clause is placed in abundance.
3. The number of academics shall not be fixed so as not to do injustice to anyone who might lose membership, and to give space to those who are absent and unknown to claim this honour, nor shall other favours and recommendations other than those of virtue be required to obtain it and of the erudition of those who will make it known that they have them.
4. Things must not be treated in public and secret meetings that could cast doubt on the matter of faith, nor can political matters be discussed, which are the responsibility of the Government.
5. All public letters shall be vulgar, that is, in Latin, nor shall other compositions be permitted.
6. In each public session one of the academics will give a lecture and two other academics will discuss a problem pro et contra so that each academy will employ three people.
7. The topic of discourses and problems are left to the choice of whoever has to make them, Her Majesty knowing very well that geniuses and muses love freedom, and she believes that everyone will be able to bring to it matters worthy of the assembly.
8. All panegyrics, praises and flattery touching the Queen are banned from this Academy.
9. Poems are completely banned except those that are sung, and from these also the praises and flattery of the Queen are banned (I do not want anyone to sing anymore). The subject of the cantatas shall be both moral and pathetic, nor is it required to be adapted to the discourse.
10. Absent academics shall be obliged to send their compositions, and they will be read by the secretary of the Academy.
11. If some other virtuoso from outside sends some composition, it will similarly be read in the Academy if it is considered worthy of appearing there, and the author will be enrolled among the royal academics if he so desires.
12. The Queen does not prescribe the duration of the lesson, but she leaves the right measurement of the duration of the speeches to the discretion of each individual.
13. At the Academy there is no universal undertaking, nor are academics forced to take on particular names or undertakings.
14. The days of the Academy shall be Sunday, Monday and Friday at the times when they can gather, it being understood that during periods of great heat, villeggiature, Carnaval and Lent they are holidays.
At other times it will be done on one of the aforementioned days when they are called.
15. In every meeting all the academics present at the Court must be present at the hearing, and anyone who is justifiably prevented should excuse himself and let it be known. Religious and elderly people are declared exempt from this subjection.
16. Every year, if possible, whatever has been done that is worthy of appearing in the light of the world shall be printed.
17. A universal invitation shall be made to all the virtuosi of Italy to work for this Academy, and no one shall be defrauded of the prize of deserved applause.
18. No composition written by anyone shall be read in the public Academy unless it has first been approved in the secret Academy with a plurality of secret votes.
19. The same method shall be observed in granting permission to have any composition printed under the name of the Academy.
20. In the secret Academies no one other than the called academicians shall intervene.
21. All the Academies, both public and secret, shall be held in the presence of Her Majesty the Queen, who will call all the meetings, and they cannot be assembled without her express order.
22. In the first secret Academy, the manner of proceeding in the others will be determined in all the occasions in which secret votes shall be required.
23. In the other secret Academies the discourses and problems that will be made in the first public Academy shall be seriously examined.
24. All expenses for writings, copies and postage of letters belonging to the Academy or other similar things will be at the expense of Her Majesty the Queen.
25. Of every speech or problem made in public or in secret, a copy must be given to the secretary of the Academy, who must record all the public and secret sessions with the utmost accuracy.
26. In the secret Academies where each one will sit, he will have the place according to the preeminence of his rank; but among equals, they will sit according to academic seniority, which will begin on the day that each one has signed these constitutions.
27. In the public Academies, only those three academicians whose turn it is to read that day will sit.
28. In this Academy, it is forbidden to bring satirical compositions against anyone, nor is it permitted to read them in the public Academy or in the secret one.
Above: Kristina.