Sources:
Riksarkivet, pages 224 to 227 in Kristina, Svenska kungliga autografer, kronologiskt, Autografsamlingen, Ericsbergsarkivet
Di alcune lettere inedite di Cristina di Svezia, pages 204 to 206 in Il Saggiatore, giornale Romano di storia, letteratura, belle arti, volume 2, article written by Giuseppe Fracassetti, 1844; original at the Austrian National Library (Österreichische Nationalbibliothek)
Christine de Suède et le cardinal Azzolino: Lettres inédites (1666-1668), pages 501 to 505 (Appendices - Cifra grande), by Baron Carl Bildt, 1899; courtesy of the Swedish Royal Library (Kungliga biblioteket) via Litteraturbanken.se
The letter:
Cap. Lorenzo Adami Haurete veduto dalla mia Scrittaui in data de 23 del cadente mese quanto Jo haueua a dirui per risposta della v[ost]ra de' 9. del medemo, alla quale, come all'altre mie precedenti mi riporto, e rispondendo hora alla v[ost]ra de' 17 et ad un'altra più vecchia riceuute in quest'ordinario vi dico ch'Jo Sento con part: gusto che li miei interessi si vadano incaminando cosi bene, come mi Significate.
Quanto al mio ritorno in Suezia, che voi mi andate tanto facilitando, haurei voluto che vi foste esplicato più chiaram[en]te, massime Sopra il punto della Religione, del quale non mi dite cosa alcuna, e pure Sapete che questo è il principale, anzi l'unico che mi preme, e che qui consiste tutta la difficoltà che mi ha ritenuto Sin hora di portarmi in Suezia, la quale quando non resti aggiustata non occore pensare ch'io mi voglia muouere a cotesta volta, perchè non lo farò mai Senza la Sicurezza di poter valermi liberam[en]te dell'essercitio della mia Religione p[er] quel tempo che mi occorrerà trattenermi a Stokolm à fine di aggiustare li miei interessi. Onde Sopra questo particolare bisogna ch'Jo habbia prima chiare esplicationi, e che voi andiate Scoprendo le intenzioni loro intorno à questo punto, e che me ne ragguagliate distintam[en]te, e Senza confusione.
E Sentendo che costi si dubiti ch'Jo habbia volontà di tornare in Suezia con fine di fermarui la mia Stanza per Sempre, e che questo dubbio possa cagionare dell'impressioni gagliarde in quelli pochi che non lo vorrebbero; Voi dourete però adoperarui con tutta l'applicatione, e destrezza possibile a disingannare tutti quelli che temono di questa mia risolut[io]ne procurando di toglier loro onninam[en]te quest'apprensione con assicurarli che Jo Sin tanto che Sarà un Rè in Suezia non Sarò per hauer mai nepur un ombra di pensiero di tornare ad habitarui continuamente, ancorchè mi Si facessero partiti li più van taggiosi che potessero mai imaginarsi nel mondo, rimostrando loro ch'Jo non hò altro desiderio, nè altra mira che di poter liberam.te tornare in Suezia, ed uscirne ogni volta che li miei interessi lo richiedono con poter nel tempo della mia dimora con loro viuer da Cattolica, come Sono, e come voglio Sempre professarmi in ogni luogo, e che questa e la mia unica intenzione della quale li renderete persuasi; Ma à quelli che veram[en]te desiderano 35,50,16,71,12,18,83,72,16,11,0,3,56,27,1,87,1,16,10,62,31,58,17,30,75,891 [la mia uenuta et al conti che del ua dimora in p[aese]] bisogna che voi diate 17,3627,18,56,12,63,61,13,85,25 [a dintendere] che io lo farei Se mi Si desse la libertà di conscienza, e l'essercitio della mia religione per disporli per questa via ad operare che mi Si permetta, e Sappiate far bene questa distinzione di 73,15,31,55 [persone], et usare opportunam[en]te queste 36,71,12,38,18,26,12,83,13,10,71,13,85,15,12, [due mani e ue diuerse] di persuadere, perche cosi verrà facilitato il conseguim[en]to del mio intento.
Col Gr[an] Canc[ellie]re mostrerete un'intiera confidenza con certificarlo che questa in me non è mai mancata; ben è vero che Sapendo Jo che lui tutto può quanto vuole, e vedendo che ne miei affari non si sono riceuute quelle risolut[io]ne fauoriuole che Si poteuano riceuere con la Sola opera Sua ho potuto hauer ragione di dubitarne: Sara però vostro pensiero di ristabilirla al possibile con esso lui, et hò gusto che vi vagliate del mezzo di quell'Amico, che io Stimo buonissimo, e di assai Sincera volontà verso il mio Seruigio assicurandolo del mio gradim[en]to e della memoria che terrò della Sua buona condotta in queste occorrenze; douete però voi trattare, et operar seco con prudenza considerandolo p[er] Creatura del Gr[an] Canc[ellier]e nello Stato delle cose presenti.
Vi ricordo di parlare con tutti quelli che Jo vi diedi in nota per disporli a cooperare fauoreuolm[en]te ne miei affari, e che tanto il Gr[an] Canc[elliere] come ogn'altro che bisognerà, Sappiano che all'ultimo io Sono risoluta d'aspettar tanto in queste parti che Si faccia una Dieta per hauer da quella ò il consenso; ò la negatiua intorno al punto della Religione, per pigliar poi quelle risolutioni che mi saranno più conuenienti.
Giunse poi Strop; mà non ha portato commissioni di Sodisf[ation]e e di contentam[en]to come voi m'haueuate accennato, anzi al contrario, e mi merauiglio che vi Siate lasciato ingannar cosi, e che non habbiate cercato di penetrare quali fossero veramente le di lui commissioni.
Circa i Contratti ne meno quest'ordin.o posso risponderui hauendo applicato alla Risposta del Rè anche con grand'incommodo mio per essere assai raffreddata e questa è la ragione per la quale io non rispondo adesso ne meno alle altre lettere di quelli, che mi hanno Scritto, Spero di poter farlo col futuro, et intanto non perdete tempo, mà attendete à tirare auanti gl'altri affitti Senza dubbio di alcuno impedimento, essendo ancor' io di ferma opinione che non S'interporrà alcuna difficoltà; non essendoui ragione veruna di farlo; Auuertite però bene di non lasciarvi dar buone parole ne indurre a partire di Stokolm Senz' hauer prima aggiustati, e ben Stabiliti non Solo gl'Affitti di Gotlandia, e d'Vlandia, mà ancora tutti gli altri, aspettando costi fin tanto che habbiate riceuute da me le repliche, e le confermationi di tutto, in modo che prima di partire di costi lasciate tutti gl'Affitti cosi bene aggiustati e Stabiliti, e finiti in tutte le loro parti, e circostanze necessarie che non vi resti da operare altro intorno ad essi, ma Si habbiano per negotij totalm[en]te e perfettam[en]te finiti, e siate puntuale essecutore di questo commandamento, come d'ogn'altro, e Dio vi prosperi. D'Hamburgo li 30 Nou[embr]e 1666.
Christina Alessandra
p[er] lamor di dio non partite senza haver finito di stabilire intieramente li affitti, et del negotio della religione non ne parlate Comme se haveste ordine di tratarlo ma solamente Comme rappresentandolo Comme la sola difficulta Che si oppone al mio andare in Suetia, del resto non sbagliate nella distintione delle persone et esseguite le Vostre istrutioni Chio Vi diedi a Voce et in iscritto, sopra tutto procurate di rendere tutti persuasi Chio non mi quietero mai sin a tanto Chio habbia havto o Jl Consenso o Jl rifiuto duna dieta sopra lessercitio della religione perche questo importa assai che le genti Credino Chio sia risoluta (Comme realmente son) di asspettarla Cent anni prima di partir senza haverla havouta; ringratiate Jl G[ran] Cancl. del lofferta Che mi ha fatto del suo palazzo assicurandolo del mio gradimento, et che io me ne Valerei se non Credessi esserli troppo dinCommodo, oltre Che gia sonno impegnata Con Wra[n]gel et Rosenhan[e] delli quali non so ancora qual mi pigliare
Fracassetti's transcript of the letter:
Cap. Lorenzo Adami, Havrete veduto dalla mia scrittavi in data de 23 del cadente mese quanto io haveva a dirvi per risposta della vostra del 9. del medemo, alla quale, come all'altre mie precedenti mi riporto, e rispondendo hora alla vostra de' 17 et ad un'altra più vecchia ricevute in quest'ordinario vi dico ch'Io sento con particolar gusto che li miei interessi si vadano incamminando così bene, come mi significate.
Quanto al mio ritorno in Svezia, che voi mi andate tanto facilitando, havrei voluto che vi foste esplicato più chiaramente, massime sopra il punto della religione, del quale non mi dite cosa alcuna, e pure sapete che questo è il principale, anzi l'unico che mi preme, e che qui consiste tutta la difficoltà che mi ha ritenuto sin' hora di portarmi in Svezia, la quale quando non resti aggiustata non occorre pensare ch'Io mi voglia muovere a cotesta volta, perchè non lo farò mai senza la sicurezza di poter valermi liberamente dell'esercitio della mia religione per quel tempo che mi occorrerà a trattenermi a Stokolm a fine di aggiustare li miei interessi. Onde sopra questo particolare bisogna ch'Io habbia prima chiare esplicationi, e che voi andiate scoprendo le intenzioni loro intorno a questo punto, e che me ne ragguagliate distintamente, e senza confusione.
E sentendo che costì si dubiti ch'Io abbia volontà di tornare in Svezia con fine di fermarvi la mia stanza per sempre, e che questo dubbio possa cagionare dell'impressioni gagliarde in quelli pochi che non lo vorrebbero; Voi dovrete però adoperarvi con tutta l'applicatione, e destrezza possibile a disingannare tutti quelli che temono di questa mia risolutione procurando di toglier loro onninamente quest'apprensione con assicurarli che lo sin tanto che sarà un rè in Svezia non sarò per havere mai neppure un'ombra di pensiero di tornare ad abitarvi continuamente, ancorchè mi si facessero partiti li più van taggiosi che potessero mai imaginarsi nel mondo, rimostrando loro ch'Io non ho altro desiderio, nè altra mira che di poter liberamente tornare in Svezia, ed uscirne ogni volta che li miei interessi lo richiedono con poter nel tempo della mia dimora con loro viver da cattolica, come sono, e come voglio sempre professarmi in ogni luogo, e che questa è la mia unica intenzione della quale li renderete persuasi.
Ma a quelli che veramente desiderano 35,50,16,71,12,18,83,72,16,11,0,3,56,27,1,87,1,16,10,62,31,58,17,30,75,891 bisogna che voi diate 17,3627,18,56,12,63,61,13,85,25 che io lo farei se mi si desse la libertà di coscienza, e l'esercitio della mia religione per disporli per questa via ad operare che mi si permetta, e sappiate far bene questa distinzione di 73,15,34,55, et usare opportunamente queste 36,71,12,38,18,26,12,83,13,10,71,13,85,15,12, di persuadere perchè così verrà facilitato il conseguimento del mio intento. Col Gr. Canceliere mostrerete un'intiera confidenza con certificarlo che questa in me non è mai mancata; ben'è vero che sapendo Io che lui tutto può quanto vuole, e vedendo che ne'miei affari non si sono ricevute quelle risolutioni favorevoli che si potevano ricevere con la sola opera sua ho potuto aver ragione di dubitarne. Sarà però vostro pensiero di ristabilirla al possibile con esso Lui, et ho gusto che vi vagliate del mezzo di quell'amico, che io stimo buonissimo, e di assai sincera volontà verso il mio servigio assicurandolo del mio gradimento e della memoria che terrò della sua buona condotta in queste occorrenze; dovete però voi trattare, et operar seco con prudenza considerandolo per creatura del Gr. Canceliere nello stato delle cose presenti.
Vi ricordo di parlare con tutti quelli che Io vi diedi in nota per disporli a cooperare favorevolmente ne' miei affari, e che tanto il Gr. Canceliere, come ogn'altro che bisognerà, sappiano che all'ultimo io sono risoluta d'aspettar tanto in queste parti che si faccia una Dieta per haver da quella o il consenso o la negativa intorno al punto della religione, per pigliar poi quelle risolutioni che mi saranno più convenienti.
Giunse poi Strop; ma non ha portato commissioni di sodisfazione e di contentamento come voi m'havevate accennato, anzi al contrario, e mi meraviglio che vi siate lasciato ingannar così, e che non abbiate cercato di penetrare quali fossero veramente le di lui commissioni.
Circa i contratti ne meno quest'ordinario posso rispondervi avendo applicato alla risposto del re anche con grand'incomodo mio per essere assai raffreddata e questa è la ragione per la quale io non rispondo adesso ne meno alle altre lettere di quelli, che mi hanno scritto; spero di poter farlo col futuro, et intanto non perdete tempo, ma attendete a tirare avanti gl'altri affitti senza dubbio di alcuno impedimento, essendo ancor' io di ferma opinione che non s'interporrà alcuna difficoltà; non essendovi ragione veruna di farlo; Avvertite però bene di non lasciarvi dar buone parole ne indurre a partire di Stokolm senz' haver prima aggiustati, e ben stabiliti non solo gli affitti di Gotlandia, e d'Ulandia, ma ancora tutti gli altri, aspettando costì fin tanto che habbiate ricevute da me le repliche, e le confermationi di tutto, in modo che prima di partire di costì lasciate tutti gli affitti così bene aggiustati e stabiliti, e finiti in tutte le loro parti, e circostanze necessarie che non vi resti da operare altro intorno ad essi, ma si habbiano per negotij totalmente e perfettamente finiti, e siate puntuale esecutore di questo commandamento, come d'ogn'altro, e Dio vi prosperi.
D'Hamburgo li 30. Novembre 1666.
CHRISTINA ALESSANDRA
Per l'amor di Dio non partite senz' haver finito di stabilire intieramente li affitti, et del negotio della religione non ne parlate comme se aveste ordine di trattarlo, ma solamente comme rappresentandolo comme la sola difficultà che si oppone al mio andare in Svezia, del resto non sbagliate nella distintione delle persone et eseguite le vostre istruzioni ch'io vi diedi a voce et in iscritto, sopra tutto procurate di rendere tutti persuasi ch'Io non mi quieterò mai sin a tanto chio habbia hauto o il consenso, o il rifiuto d'una dieta sopra l'esercitio della religione perchè questo importa assai che le genti credino chio sia risoluta (come realmente son) di aspettarla cent'anni prima di partir senz' haverla havuta; ringratiate il Gr. Canceliere dell'offerta che mi ha fatto del suo Palazzo assicurandolo del mio gradimento, et che io me ne valerei se non credessi esserli troppo d'incomodo, oltre che già sono impegnata con Wranghel et Rosenham delli quali non sò ancora qual mi pigliare.
With modernised spelling (deciphered parts in italics and brackets):
Capitano Lorenzo Adami,
Avrete veduto dalla mia, scrittavi in data de' 23 del cadente mese, quanto io aveva a dirvi per risposta della vostra de' 9 del medemo, alla quale, come all'altre mie precedenti mi riporto, e rispondendo ora alla vostra de' 17 ed ad un'altra più vecchia ricevute in quest'ordinario, vi dico ch'io sento con particolare gusto che li miei interessi si vadano, incamminando così bene, come mi significate.
Quanto al mio ritorno in Svezia, che voi mi andate tanto facilitando, avrei voluto che vi foste esplicato più chiaramente, massime sopra il punto della religione, del quale non mi dite cosa alcuna; eppure sapete che questo è il principale, anzi l'unico, che mi preme, e che qui consiste tutta la difficoltà che mi ha ritenuto sin'ora di portarmi in Svezia. La quale, quando non resti aggiustata, non occorre pensare ch'io mi voglia muovere a codesta volta, perché non lo farò mai senza la sicurezza di poter valermi liberamente dell'esercizio della mia religione per quel tempo che mi occorrerà trattenermi a Stoccolm[a], affine di aggiustare li miei interessi. Onde sopra questo particolare bisogna ch'io abbia prima chiare esplicazioni, e che voi andiate scoprendo le intenzioni loro intorno a questo punto, e che me ne ragguagliate distintamente e senza confusione.
E, sentendo che costì si dubiti ch'io abbia volontà di tornare in Svezia con fine di fermarvi la mia stanza per sempre, e che questo dubbio possa cagionare dell'impressioni gagliarde in quelli pochi che non lo vorrebbero, voi dovrete però adoperarvi con tutta l'applicazione e destrezza possibile a disingannare tutti quelli che temono di questa mia risoluzione, procurando di toglier loro onninamente quest'apprensione con assicurarli che io, sintanto che sarà un re in Svezia, non sarò per aver mai neppur un ombra di pensiero di tornare ad abitarvi continuamente, ancorché mi si facessero partiti li più vantaggiosi che potessero mai imaginarsi nel mondo, rimostrando loro ch'io non ho altro desiderio, nè altra mira che di poter liberamente tornare in Svezia ed uscirne ogni volta che li miei interessi lo richiedono, con poter nel tempo della mia dimora con loro viver da cattolica, come sono e come voglio sempre professarmi in ogni luogo, e che questa e la mia unica intenzione della quale li renderete persuasi.
Ma, a quelli che veramente desiderano [la mia venuta ed al conti che del va dimora in paese], bisogna che voi diate [a d'intendere] che io lo farei se mi si desse la libertà di coscienza e l'esercizio della mia religione per disporli per questa via ad operare che mi si permetta; e sappiate far bene questa distinzione di [persone] ed usare opportunamente queste [due mani e ve diverse] di persuadere, perché così verrà facilitato il conseguimento del mio intento.
Col gran cancelliere mostrerete un'intiera confidenza con certificarlo che questa in me non è mai mancata; ben è vero che, sapendo io che lui tutto può quanto vuole, e vedendo che ne' miei affari non si sono ricevute quelle risoluzione favorivole che si potevano ricevere con la sola opera sua, ho potuto aver ragione di dubitarne.
Sarà però vostro pensiero di ristabilirla al possibile con esso lui, ed ho gusto che vi vagliate del mezzo di quell'amico, che io stimo buonissimo e di assai sincera volontà verso il mio servigio, assicurandolo del mio gradimento e della memoria che terrò della sua buona condotta in queste occorrenze. Dovete però voi trattare ed operar seco con prudenza, considerandolo per creatura del gran cancelliere nello stato delle cose presenti.
Vi ricordo di parlare con tutti quelli che io vi diedi in nota per disporli a cooperare favorevolmente ne' miei affari e che tanto il gran cancellier, come ogn'altro che bisognerà, sappiano che all'ultimo io sono risoluta d'aspettar tanto in queste parti che si faccia una Dieta per aver da quella o il consenso, o la negativa intorno al punto della religione, per pigliar poi quelle risoluzioni che mi saranno più convenienti.
Giunse poi Stropp, ma non ha portato commissioni di soddisfazione e di contentamento, come voi m'avevate accennato, anzi al contrario; e mi meraviglio che vi siate lasciato ingannar così e che non abbiate cercato di penetrare quali fossero veramente le di lui commissioni.
Circa i contratti, ne meno quest'ordinario, posso rispondervi, avendo applicato alla risposta del re, anche con grand'incomodo mio per essere assai raffreddata; e questa è la ragione per la quale io non rispondo adesso, nè meno alle altre lettere di quelli che mi hanno scritto. Spero di poter farlo col futuro, ed intanto non perdete tempo, ma attendete a tirare avanti gl'altri affitti senza dubbio di alcuno impedimento, essendo ancor io di ferma opinione che non s'interporrà alcuna difficoltà, non essendovi ragione veruna di farlo.
Avvertite però bene di non lasciarvi dar buone parole ne indurre a partire di Stoccolm[a] senz'aver prima aggiustati e ben stabiliti non solo gl'affitti di Gotlandia e d'Ölandia, ma ancora tutti gli altri, aspettando costì fintantoché abbiate ricevute da me le repliche e le confermazioni di tutto, in modo che prima di partire di costì lasciate tutti gl'affitti così bene aggiustati e stabiliti e finiti in tutte le loro parti e circostanze necessarie che non vi resti da operare altro intorno ad essi, ma si abbiano per negozi totalmente e perfettamente finiti; e siate puntuale esecutore di questo commandamento, come d'ogn'altro; e Dio vi prosperi. D'Amburgo, li 30 novembre 1666.
Cristina Alessandra.
Per l'amor di Dio, non partite senza aver finito di stabilire intieramente li affitti e del negozio della religione. Non ne parlate come se aveste ordine di trattarlo, ma solamente come rappresentandolo come la sola difficultà [sic] che si oppone al mio andare in Svezia.
Del resto, non sbagliate nella distinzione delle persone, ed eseguite le vostre istruzioni ch'io vi diedi a voce ed in iscritto. Soprattutto procurate di rendere tutti persuasi ch'io non mi quietero mai sinattantoch'io abbia avuto o il consenso, o il rifiuto d'una Dieta sopra l'esercizio della religione, perché questo importa assai che le genti credino ch'io sia risoluta (come realmente son) di aspettarla cent'anni prima di partir senza averla avuta.
Ringraziate il gran cancelliere del l'offerta che mi ha fatto del suo palazzo, assicurandolo del mio gradimento ed che io me ne valerei se non credessi esserli troppo d'incommodo; oltre che gia sono impegnata con Wra[n]ghel e Rosenhan[e], delli quali non so ancora qual mi pigliare.
French translation (my own):
Capitaine Laurent Adami,
Vous aurez vu dans ma lettre du 23 du courante mois ce que j'avais à vous dire en réponse à la vôtre du 9 du même, à laquelle, comme à mes autres précédentes, je me réfère. En réponse à la vôtre du 17 et à une autre plus ancienne, reçues par cet ordinaire, je vous dis que je sens avec un particulier goût que mes intérêts se vont aussi bien que vous me le signifiez.
Quant à mon retour en Suède, que vous me facilitez tant, j'aurais voulu que vous me l'expliquiez plus clairement, surtout sur le point de religion, dont vous ne me dites rien; et pourtant, vous savez que c'est le principal, voire le seul, qui me préoccupe, et que c'est là toute la difficulté qui m'a jusqu'ici retenue de retourner en Suède. Si cela n'est pas ajusté, il n'y a pas lieu de croire que je veuille partir maintenant, car je ne le ferai jamais sans la sécurité de pouvoir librement me servir de l'exercice de ma religion pendant le temps que je dois rester à Stockholm pour régler mes affaires. Il est donc nécessaire que je reçoive d'abord des explications claires sur ce point, que vous découvriez leurs intentions à ce sujet et que vous m'en fassiez part clairement et sans confusion.
Et, sentant qu'il y a là quelque doute si j'ai la volonté de retourner en Suède pour y établir mon domicile pour toujours, et que ce doute peut faire de fortes impressions parmi ceux qui ne le désirent pas, vous devez néanmoins travailler avec tout votre zèle et application à désabuser tous ceux qui craignent ma résolution, tâchant de leur ôter complètement cette appréhension en les assurant que moi, tant que je serai roi en Suède, je n'aurai jamais même l'ombre de la pensée d'y retourner pour y vivre continuellement, quand même les arrangements les plus avantageux qu'on puisse imaginer au monde m'étaient offerts, leur faisant valoir que je n'ai d'autre désir ni d'autre but que de pouvoir librement retourner en Suède et en sortir toutes les fois que mes intérêts l'exigeront, et de pouvoir vivre avec eux pendant mon séjour comme une catholique, comme je la suis et comme je veux toujours me professer en tout lieu, et que c'est là mon unique intention, dont vous les rendrez persuadés.
Mais vous devez [donner à entendre] à ceux qui désirent vraiment [ma venue et à ceux qui ont l'intention que je reste dans le pays] que je le ferais si l'on me donnait la liberté de conscience et l'exercice de ma religion, afin de les disposer par cette voie à agir de telle sorte qu'elle me soit permise; et vous devez savoir bien distinguer entre [les personnes] et utiliser opportunément ces [deux mains et différentes manières] de persuader, car de cette manière l'accomplissement de mon intention sera facilité.
Vous montrerez une entière confiance au grand chancelier en lui certifiant que celle-ci ne m'a jamais manqué; il est bien vrai que, sachant qu'il peut faire tout ce qu'il veut, et voyant que dans mes affaires les résolutions favorables qu'on aurait pu recevoir par son seul travail n'ont pas été reçues, j'ai pu avoir d'en douter.
Cependant, vous penserez à le rétablir avec lui autant que possible, et je suis heureuse que vous envisagiez les moyens de cet ami, que j'estime très bon et d'une sincère volonté à me servir, en l'assurant de ma satisfaction et du souvenir que je garderai de sa bonne conduite dans ces occurrences. Cependant, vous devez le traiter et travailler avec prudence, le considérant comme une créature du grand chancelier dans l'état présent des choses.
Je vous rappelle de parler à tous ceux que je vous ai indiqués dans une note, afin de les disposer à coopérer favorablement à mes affaires et que le grand chancelier et tous ceux qui pourraient être nécessaires savent qu'en fin de compte je suis résolue à attendre qu'une Diète soit tenue dans ces parages pour en obtenir soit le consentement, soit le refus sur le point de religion, afin de prendre ensuite les résolutions qui me conviendront le mieux.
Puis Stropp est arrivé, mais il n'a pas apporté de commissions de satisfaction et de contentement, comme vous me l'aviez laissé entendre, ainsi au contraire; et je me merveille que vous vous soyez laissé ainsi tromper et que vous n'ayez pas cherché à pénétrer quelles étaient vraiment ses commissions.
Concernant les contrats, et notamment celui-ci, je peux vous répondre, après avoir m'appliqué la réponse du roi, ce qui, à mon grande incommodité, étant assez refroidie. C'est pourquoi je ne réponds pas maintenant, ni aux autres lettres de ceux qui m'ont écrit. J'espère pouvoir le faire ultérieurement, et en attendant, ne perdez pas de temps, mais concentrez-vous sur l'avancement des autres baux sans encombre, car je suis moi aussi convaincu qu'aucune difficulté ne surviendra, car il n'y a aucune raison de le faire.
Prenez garde, cependant, de ne pas vous laisser donner bonne parole de quitter Stockholm sans avoir au préalable ajusté et convenablement stabilisé non seulement les baux de Gotlande et d'Ölande, mais aussi tous les autres, attendant là-bas d'avoir reçu de moi les réponses et confirmations de tout, afin qu'avant de partir de là, vous laissiez tous les baux si bien ajustés, stabilisés et finis dans toutes leurs parties et circonstances nécessaires que vous n'en ayez plus rien à faire, mais qu'ils soient considérés comme des affaires totalement et parfaitement finies; et soyez un exécuteur ponctuel de ce commandement, comme de tous les autres; et Dieu vous prospère. De Hambourg, le 30 novembre 1666.
Christine Alexandra.
Pour l'amour de Dieu, ne partez pas sans avoir stabilisé les baux et l'affaire de la religion. N'en parlez pas comme si vous aviez reçu l'ordre de vous en occuper, mais comme la représentant comme la seule difficulté qui s'oppose à mon départ pour la Suède.
Du reste, ne vous trompez pas en distinguant les personnes et exécutez les instructions que je vous ai données de voix et par écrit. Surtout, efforcez-vous de persuader chacun que je ne me calmerai jamais tant que d'avoir reçu le consentement ou le refus d'une Diète concernant l'exercice de la religion, car il importe beaucoup que les gens croient que je suis résolue (et je la suis réellement) à attendre cent ans avant de partir sans l'avoir obtenu.
Je remercie le grand chancelier de l'offre qu'il m'a faite de son palais, l'assurant de ma satisfaction et que j'en profiterais si je ne pensais pas que cela lui serait trop pénible; d'ailleurs, je suis déjà engagée avec Wrangel et Rosenhane, entre lesquels je ne sais pas encore lequel choisir.
Swedish translation (my own):
Kapten Lorenzo Adami,
Ni har säkert sett i mitt brev, som jag skrev till Er den 23 denna månad, vad jag hade att säga Er som svar på Ert av den 9 samma månad, vilket jag, liksom mina andra tidigare brev, även rapporterar till. Som svar på Ert av den 17 och på ett annat äldre brev som jag mottagit med denna post, säger jag Er att jag med särskild glädje känner att mina intressen går så bra som Ni antyder till mig.
Vad gäller min återkomst till Sverige, som Ni så mycket underlättar för mig, skulle jag ha velat att Ni hade förklarat detta tydligare, särskilt i fråga om religion, om vilken Ni inte säger något som helst för mig; och ändå vet Ni att detta är den huvudsakliga, ja den enda, frågan som bekymrar mig, och att häri ligger all den svårighet som hittills har hindrat mig från att återvända till Sverige. Om detta inte förblir rättat, finns det ingen anledning att tro att jag vill flytta vid denna tid, ty jag kommer aldrig att göra det utan säkerheten att fritt kunna dra nytta av utövandet av min religion under den tid jag behöver stanna i Stockholm för att ordna mina affärer. Därför är det i just detta avseende nödvändigt att jag först får tydliga förklaringar, och att Ni får reda på deras avsikter i denna fråga och att Ni tydligt och utan förvirring informerar mig om dem.
Och, kännande att det råder en viss tvekan om huruvida jag har viljan att återvända till Sverige med syftet att bosätta mig där för alltid, och att detta tvivel kan orsaka starka intryck bland de få som inte vill ha det, måste Ni likväl med all Er iver och ansträngning arbeta för att ta alla dem som fruktar detta mitt beslut ur deras villfarelse, försökande att helt avlägsna denna oro från dem genom att försäkra dem om att jag, så länge jag är konung i Sverige, aldrig kommer att ha ens skuggan av en tanke på att återvända för att bo där oavbrutet, även om de mest fördelaktiga arrangemang man kan tänka sig i världen erbjöds mig. Ni måste påpeka för dem att jag inte har någon annan önskan eller annat mål än att fritt kunna återvända till Sverige och lämna det närhelst mina intressen kräver det, och att kunna leva med dem under min vistelse som katolik, som jag är och som jag alltid vill bekänna mig på varje plats, och att detta är min enda avsikt, som Ni skall göra dem övertygad om.
Men Ni måste ge för dem som verkligen önskar [min ankomst och för dem som avser att jag stannar i landet] [att förstå] att jag skulle göra det om jag fick samvetsfrihet och utövande av min religion, så att de på detta sätt kan handla så att det är tillåtet för mig; och Ni måste veta hur man skiljer mellan [människor] väl och hur man lämpligt använder dessa [två händer och olika sätt] att övertala, ty det på detta sätt underlättar uppnåendet av min avsikt.
Ni skall visa ett fullständigt förtroende för Rikskanslern genom att intyga för honom att detta aldrig har saknats hos mig; det är väl sant att, eftersom jag vet att han kan göra vad han vill, och eftersom jag i mina angelägenheter inte har uppnått de gynnsamma lösningar som kunde ha uppnåtts enbart genom hans arbete, har jag haft anledning att tvivla på det.
Emellertid skall det vara Er tanke att återupprätta den med honom så mycket som möjligt, och jag är glad att Ni beaktar den vännens medel, som jag uppskattar är mycket god och har en uppriktig vilja att tjäna mig, försäkrande honom om min tillfredsställelse och det minne jag kommer att bevara av hans goda uppförande i dessa händelser. Ni måste dock traktera och arbeta med honom med försiktighet, och betrakta honom som en varelse av Rikskanslern i det nuvarande läget.
Jag påminner Er om att tala med alla dem jag gav Er i en seddel, för att få dem att samarbeta gynnsamt i mina angelägenheter och att både Rikskanslern och alla andra som kan behövas vet att jag i slutändan är fast besluten att vänta tills en Riksdag hålls i dessa trakter för att få antingen samtycke eller vägran från den i religiösa frågor, för att sedan fatta de beslut som passar mig bäst.
Sedan anlände Stropp, men han har inte medfört några uppdrag som ger tillfredsställelse och förnöjelse, som Ni hade antytt för mig, tvärtom; och jag undrar över att Ni har låtit Er bli så lurad och att Ni inte har försökt att penetrera vad hans uppdrag egentligen var.
Angående kontrakten, inte minst det här, kan jag, efter att ha ansträngt mig för att läsa konungens svar, till min stora inkommoditet, svara Er, varande helt nedkyld. Det är anledningen till att jag inte svarar nu, och inte heller på de andra breven från dem som har skrivit till mig. Jag hoppas kunna göra det i framtiden, och under tiden, slösa inte tid, utan fokusera på att driva de andra arrendeavtalen framåt utan hinder, för även jag är av den bestämda meningen att inga svårigheter kommer att uppstå, ty det inte finns någon anledning att göra det.
Se till att Ni under tiden inte låter Er övertalas att lämna Stockholm utan att först ha justerat och ordentligt stabiliserat inte bara arrendena för Gotland och Öland, utan även alla andra, och vänta där tills Ni har fått svar och bekräftelser från mig på allt, så att Ni, innan Ni avreser därifrån, lämnar alla arrendena så väl justerade, avgjorda och slutförda i alla sina nödvändiga delar och omständigheter att Ni inte har något annat att göra med dem, utan de kommer att betraktas som fullständigt och perfekt slutförda; och var en punktlig verkställare av denna befallning, liksom av alla de andra; och Gud välsigne Er. Från Hamburg, den 30 november 1666.
Kristina Alexandra.
För Guds skull, ge Er inte av utan att ha helt stabiliserat arrendena och religionsangelägenheten. Tala inte om det som om Ni hade befallning att hantera det, utan framställ det bara som den enda svårigheten som motsätter sig att jag reser till Sverige.
För resten, gör inte fel i att skilja mellan människor, och utför de instruktioner jag har givit Er muntligen och skriftligen. Framför allt, försök att övertyga alla om att jag aldrig lugnar mig förrän jag har fått antingen samtycke eller vägran från en Riksdag att utöva religion, ty det är mycket viktigt att folk tror att jag är fast besluten (vilket jag verkligen är) att vänta på det i hundrade år innan jag lämnar utan att ha fått det.
Tacka Rikskanslern för erbjudandet han gjort mig om sitt slott, försäkrande honom om min tillfredsställelse och att jag skulle begagna mig av det om jag inte tyckte att det skulle vara för mycket besvär för honom; dessutom är jag redan engagerad med Wrangel och Rosenhane, av vilka jag ännu inte vet vilken jag skall välja.
English translation (my own):
Captain Lorenzo Adami,
You will have seen from my letter, written to you on the 23rd of the current month, what I had to tell you in response to yours of the 9th of the same month, to which, as to my other previous letters, I report myself. Now, in reply to yours of the 17th and to another older one received by this ordinary, I tell you that I feel with particular pleasure that my interests are going as well as you signify to me.
As for my return to Sweden, which you are facilitating so much for me, I would have wanted you to have explained more clearly, especially on the point of religion, about which you tell me nothing; and yet you know that this is the principal, indeed the only, issue that concerns me, and that herein consists all the difficulty that has so far held me back from returning to Sweden. If this remains not adjusted, there is no need to think that I want to move at this time, for I will never do so without the security of being able to freely avail myself of the exercise of my religion during the time I need to remain in Stockholm in order to arrange my affairs. Therefore, on this particular it is necessary that I first have clear explanations, and that you discover their intentions on this point and that you inform me of them distinctly and without confusion.
And, feeling that there is some doubt there as to whether I have the will to return to Sweden with the end of making my home there forever, and that this doubt may cause strong impressions among those few who do not want it, you must nevertheless work with all your zeal and application to disabuse all those who fear this my resolution, trying to completely remove this apprehension from them by assuring them that I, as long as I am a king in Sweden, will never have even the shadow of a thought of returning to live there continuously, even if the most advantageous arrangements one can imagine in the world were offered to me, remonstrating to them that I have no other desire or other aim than to be able to freely return to Sweden and leave it whenever my interests require it, and to be able to live with them during my stay as a Catholic, as I am and as I always want to profess myself in every place, and that this is my only intention, of which you will make them persuaded.
But you must [make it clear] to those who truly desire [my coming and to those who intend on my staying in the country] that I would do so if I were given freedom of conscience and the exercise of my religion, so as to dispose them by this way to act so that it is permitted to me; and you must know how to distinguish between [persons] well and to opportunely use these [two hands and different ways] of persuading, because in this way the achievement of my intention will be facilitated.
You will show an entire confidence in the Grand Chancellor by certifying to him that this has never been lacking in me; it is well true that, I knowing that he can do whatever he wants, and seeing that in my affairs the favourable resolutions that could have been received through his work alone have not been received, I have had reason to doubt it.
In the meantime, it will be your thought to re-establish it with him as much as possible, and I am pleased that you consider the means of that friend, whom I esteem is very good and of quite sincere will to serve me, assuring him of my satisfaction and of the memory I will hold of his good conduct in these occurrences. However, you must treat and work with him with prudence, considering him a creature of the Grand Chancellor in the present state of things.
I remind you to speak with all those I gave you in a note, in order to dispose them to cooperate favourably in my affairs and that both the Grand Chancellor and anyone else who may be necessary know that in the end I am resolved to wait until a Riksdag is held in these parts so as to obtain from it either the consent or the refusal on the point of religion, in order to then take those resolutions that will be most convenient for me.
Then Stropp arrived, but he has not brought commissions of satisfaction and of contentment, as you had hinted to me, on the contrary; and I wonder that you have allowed yourself to be so deceived and that you have not tried to penetrate what his commissions really were.
Regarding the contracts, not least this ordinary, I can answer you, having applied myself to the King's reply, much to my own inconvenience, to be quite cooled down. This is the reason why I am not responding now, nor to the other letters from those who have written to me. I hope to be able to do so in the future, and in the meantime, don't waste time, but focus on advancing the other leases without any impediment, I, too, being of the firm opinion that no difficulty will arise, as there is no reason to do so.
Take care, in the meantime, not to allow yourself to be talked into leaving Stockholm without first having adjusted and properly stabilised not only the leases of Gotland and Öland, but all the others as well, waiting there until you have received from me the replies and confirmations of everything, so that, before leaving from there, you leave all the leases so well adjusted and settled and finished in all their necessary parts and circumstances that you will have nothing else to do with them, but they will be considered as affairs totally and perfectly finished; and be a punctual executor of this command, as of all the others; and God prosper you. From Hamburg, November 30, 1666.
Kristina Alexandra.
For the love of God, don't leave without having fully settled the leases and the affair of religion. Don't speak of it like you had orders to handle it, but only like representing it as the only difficulty that opposes my going to Sweden.
For the rest, do not err in distinguishing between persons, and execute your instructions, which I have given you verbally and in writing. Above all, try to make everyone persuaded that I will never be calm until I have received either the consent or the refusal from a Riksdag on the exercise of religion, because it is very important that people believe that I am resolved (as I really am) to wait for it a hundred years before leaving without having had it.
Thank the Grand Chancellor for the offer he has made me of his palace, assuring him of my satisfaction and that I would avail myself of it if I did not think it would be too much of a bother to him; besides, I am already engaged with Wrangel and Rosenhane, of whom I do not yet know which to choose.
Above: Kristina.
Note: onninamente = interamente.
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