Sunday, October 27, 2024

Kristina's letter to King Carlos (Charles) II of Spain, asking him for his assistance on the occasion of the war between the Holy Roman Empire and Sweden, dated May 20/30 (New Style), 1676

Sources:

Bibliothèque interuniversitaire (Montpellier); Manuscrits de la reine Christine; Lettere della regina a principi; Lettere al re di Spagna; Lettres au roi d'Espagne; 133: Christine de Suède au roi d'Espagne, [s. l.], 30 mai 1676 (digitisation pages NP-121r to 122v-123r)


Christine (1626-1689 ; reine de Suède), Manuscrits de la reine Christine : Lettere della regina a principi, 1601-1700.

The Foli@ online digital heritage library is here:


Copyright SCDI-UPV - Collections Université de Montpellier (shelfmark H 258).




The letter (with Kristina's handwriting in italics):

30 Mag[gio] 1676
Al Re di Spagna
Serenissimo Signor fratello
Quest'vrgente mia necessità che hà indotto Sua Santita ad recitar per mezo de' Suoi uffizij e di coteste Nuntio ap[osto]lico la bontà di V[ostra] M[aes]ta in mio fauore, induce ancor me à pregarla quanto posso più viuamente di assistermi in Si graue bisogno. J disordini della guerra ac[c]esa con Sommo mio dispiacere tra il Jmperio e la Suetia pongono i miei interessi in [...] pericolo di estremo danno, e tale temerei di riceuérlo Se ben mi uedo assistita da ogni ragione; Se non hauessi un'intiera confidenza nélle generosità e giustitia di V[ostra] M[aes]ta, che Spero vorrà abb[r]acciar questa della mia Causa e difender, e conseruarmi con l'autorita Sua quei dritti che in vna persona della mia conditione la Sola Sua equitá non lo puo permetter di abandonare. Jo mi trouo in questa disauuentura Solo per hauer abbracciata la Relig[io]ne Cattolica e lasciato per essa il Regno, nel quale Jddio mi haue[u]a fatta nascér del che ringratio Sempre maggiormente Sua S[ant]a Maestà. Nessun'altro hebbe in quella mia risolutione tanta parte quanto il Re filippo 4:o Padre di V[ostra] M[aes]ta di glor[iosa]: mem[ori]a poiche Singolarmente io lo stesso per confidargli cosa di tanto peso e maturarne l'esegutione con lui, che con la Sua real promessa mi assicuri più uolte di perpetua assistenza in tutte le mie occorrenze: e Son certa che S'egli viuesse al presente, non haurei à desiderarla; mà non Sono ancora men certa che la M[aesta] V[ost]ra herede insieme della giustitia, e della generosità di lei me ne farà goder pienam[en]te gli effetti. Nella Pace di Vestfalia e dopo di essa quali Sian Stati i miei desiderij, e le mie opere verso i uantaggi di cotesta Corona potrà V[ostra] M[aes]ta uederlo apertam[en]te dalle Lettere del già Conte di Fuensaldagna, Se ordinerà che le Siano referite: É non uedia meco in quelle di Suoi Ministri che risedeuano appresso me, ò in Germania et in flandra particolarm[en]te nel tempo della Dieta in cui fu eletto Re de' Romani il Préncipe Ferdina[n]do Fratello del viuente Jmper[ato]re Seruito per mio ordiné da tutto il partito heretico Senza il quale Si conosceua affatto impossibile l'elez[io]ne. Ho poi Sempre coltiuata l'amicitia e la Stima Singolare che professo à V[ostra] M[aes]ta con tutti quegli atti che il mio Stato e la mia presente condit[io]ne mi hà permessi, come prestono renderne testimonio tutti quelli che non préoccupati dalle proprie ò dalle altre passioni hanno qui fatto con buon Zélo il Seruitio di V. M[aes]ta da i Nemici delle quale + à titolo di Sua Amica [...] io Sono Stata e Sono da per tutto perseguitata. Jo non pretendo che V[ostra] M[aes]ta Si esponga per me à pericolo, ne à Spete, bramo Solamente, che dia mano à farmi conserver quanto possiedo, et à farmi render giustitia anco di quello che giustam[en]te deuo possedere; e per questo nelle Sorti di Vienna, e di Jnghelterre [Colli] Stati nel in Olanda, e nell'Jmperio faccia che i Suoi Ministri mi assistano con efficacia é premura continua. Nel principio del félice governo di V[ostra] M[aes]ta non Sarà forte la minor delle Sue glorie l'hauer fauorita e Sostenuta la giustitia di tal Causa in una mia [...] per Si graue urgenza: et io ne la prego di nuouo con tutto l'animo per professarnelo Sempre più grande e perpetue obligationi. Mi rimetto nel rimanente à quanto il Nuntio esporrà alla M. V. di mie parte e resto
Buona Sorella di V[ostra] M[aes]ta
Jo la Regina
questa la scriverete
voi per esser sotto
scritta da me

With modernised spelling:

30 maggio 1676.
Al re di Spagna.
Serenissimo Signor Fratello,
Quest'urgente mia necessità che ha indotto Sua Santità ad recitar per mezzo de' suoi uffizi e di codeste nunzio apostolico la bontà di Vostra Maestà in mio favore induce ancor me a pregarla quanto posso più vivamente di assistermi in sì grave bisogno. I disordini della guerra accesa con sommo mio dispiacere tra il Imperio e la Svezia pongono i miei interessi in pericolo di estremo danno, e tale temerei di riceverlo sebben mi vedo assistita da ogni ragione se non avessi un'intiera confidenza nelle generosità e giustizia di Vostra Maestà che spero vorrà abbracciar questa della mia causa e difender e conservarmi con l'autorità sua quei dritti che in una persona della mia condizione la sola sua equità non lo può permetter di abbandonare.

Io mi trovo in questa disavventura solo per aver abbracciata la religione cattolica e lasciato per essa il regno, nel quale Iddio mi aveva fatta nascer, del che ringrazio sempre maggiormente Sua Santa Maestà. Nessun'altro ebbe in quella mia risoluzione tanta parte quanto il re Filippo Quattro, padre di Vostra Maestà (di gloriosa memoria), poiché singolarmente io lo stesso per confidargli cosa di tanto peso e maturarne l'esecuzione con lui che con la sua real promessa mi assicuri più volte di perpetua assistenza in tutte le mie occorrenze; e son certa che s'egli vivesse al presente, non avrei a desiderarla. Ma non sono ancora men certa che la Maestà Vostra, erede insieme della giustizia e della generosità di lei, me ne farà goder pienamente gli effetti.

Nella Pace di Vestfalia e dopo di essa quali sian stati i miei desideri e le mie opere verso i vantaggi di codesta Corona, potrà Vostra Maestà vederlo apertamente dalle lettere del già conte di Fuensaldaña se ordinerà che le siano referite. E non vedia meco in quelle di suoi ministri che risedevano appresso me, o in Germania ed in Fiandra, particolarmente nel tempo della Dieta in cui fu eletto re de' Romani, il principe Ferdinando, fratello del vivente imperatore, servito per mio ordine da tutto il partito eretico, senza il quale si conosceva affatto impossibile l'elezione.

Ho poi sempre coltivata l'amicizia e la stima singolare che professo à Vostra Maestà con tutti quegli atti che il mio stato e la mia presente condizione mi ha permessi come prestono renderne testimonio tutti quelli che non preoccupati dalle proprie o dalle altre passioni hanno qui fatto con buon zelo il servigio di Vostra Maestà dai nemici, delle quale, a titolo di sua amica, io sono stata e sono da per tutto perseguitata. Io non pretendo che Vostra Maestà si esponga per me a pericolo, ne a spete, bramo solamente che dia mano a farmi conserver quanto possiedo ed a farmi render giustizia anco di quello che giustamente devo possedere; e per questo nelle sorti di Vienna e Inghelterra [colli] Stati in Olanda e nell'imperio faccia che i suoi ministri mi assistano con efficacia e premura continua.

Nel principio del felice governo di Vostra Maestà, non sarà forte la minor delle sue glorie l'aver favorita e sostenuta la giustizia di tal causa in una mia [...] per sì grave urgenza; ed io ne la prego di nuovo con tutto l'animo per professarnelo sempre più grande e perpetue obbligazioni. Mi rimetto nel rimanente a quanto il nunzio esporrà alla Maestà Vostra di mie parte, e resto
buona Sorella di Vostra Maestà
Io la Regina.
Questa la scriverete voi per esser sotto scritta da me.

Spanish translation (my own):

30 de mayo de 1676.
Al Rey de España.
Serenísimo Señor Hermano,
Esta mi urgente necesidad, que ha inducido a Su Santidad a recitar por medio de sus oficios y de este nuncio apostólico la bondad de Vuestra Majestad en mi favor, me induce también a rogarla cuanto pueda más vivamente me socorra en tan grave necesidad. Los desórdenes de la guerra que ha estallado, con gran disgusto mío, entre el Imperio y la Suecia ponen mis intereses en peligro de extremo daño, y temería recibirlos, aunque me vea ayudada con toda razón, si no tuviera completa confianza en la generosidad y justicia de Vuestra Majestad, que espero querrá abrazar esta mi causa y defender y conservar para mí con suya autoridad aquellos derechos que, en una persona de mi condición, suya sola equidad no puede permitirla abandonar.

Yo me encuentro en esta desgracia sólo por haber abrazado la religión católica y haber dejado por ella el reino en que Dios me había hecho nacer, de lo que doy gracias cada vez más a Su Santa Majestad. Nadie más tuvo tanta parte en aquella resolución mía como el rey Felipe IV, padre de Vuestra Majestad (de gloriosa memoria), a quien yo personalmente le confío cosa de tanto peso y planifico su ejecución con quien con su real promesa me asegura muchas veces perpetuo socorro en todas mis necesidades; y estoy seguro de que si viviera en el tiempo presente, no tendría por qué desearlo. Pero no estoy menos segura de que Vuestra Majestad, heredero de su justicia y generosidad, me hará gozar plenamente de sus efectos.

En la Paz de Westfalia y después de ella, cuáles han sido mis deseos y mis obras para las ventajas desta Corona, Vuestra Majestad podrá ver abiertamente por las cartas del difunto conde Fuensaldaña si se manda que se la informen de ellas. Y no me vea con aquellos de sus ministros que residieron cerca de mí, ni en Alemania y Flandes, particularmente en tiempo de la Dieta en que el príncipe Fernando, hermano del emperador viviente, fue elegido rey de los Romanos, servido por orden mía por todo el partido herético, sin el cual se sabía que la elección era del todo imposible.

Siempre he cultivado la amistad y la singular estima que profeso a Vuestra Majestad con todos aquellos actos que mi estado y mi condición presente me han permitido, como todos los que, no preocupados por pasiones propias ni ajenas, han hecho aquí con buen celo el servicio de Vuestra Majestad de los enemigos, de los cuales, a título de suya amiga, puedo dar testimonio yo que he sido y soy perseguida por todas partes. No espero que Vuestra Majestad se exponga a peligros ni gastos por mí, sólo quiero que me ayude a conservar lo que poseo y a hacer justicia por lo que por derecho debo poseer; y por eso, en la suerte de Viena e Inglaterra con los Estados en Holanda y en el Imperio, haga que sus ministros me asistan con eficacia y continuo cuidado.

Al principio del feliz gobierno de Vuestra Majestad, no será la menor de sus glorias haber favorecido y apoyado la justicia de tal causa en una de mías [...] por tan grave urgencia; y la suplico nuevamente de todo corazón que me profese obligaciones cada vez mayores y perpetuas. Me remito en lo demás a lo que el Nuncio expondrá a Vuestra Majestad de mi parte, y resto
la buena Hermana de Vuestra Majestad
Yo, la Reina.
Escribiréis esto para que lo firme yo.

French translation (my own):

30 mai 1676.
Au roi d'Espagne.
Sérénissime Sieur Frère,
Cette urgente nécessité qui a engagé Sa Sainteté à réciter par le moyen de ses offices et de ce nonce apostolique les bontés de Votre Majesté en ma faveur, m'engage aussi à la prier autant que je le pourrai le plus vivement de m'assister dans une si grave nécessité. Les désordres de la guerre qui a éclaté, à mon grand déplaisir, entre l'Empire et la Suède mettent mes intérêts en danger d'un dommage extrême, et je craindrais d'en recevoir, quoique je me voie secouru par toutes les raisons, si je n'avais une entière confiance dans la générosité et la justice de Votre Majesté, qui, je l'espère, voudra bien embrasser cette cause qui est la mienne et défendre et conserver pour moi avec votre autorité des droits que, dans une personne de ma condition, votre équité seule ne peut vous permettre d'abandonner.

Je me trouve dans ce malheur uniquement parce que j'ai embrassé la religion catholique et que j'ai quitté pour elle le royaume où Dieu m'avait fait naître, ce dont je remercie toujours plus Sa Sainte Majesté. Personne n'a eu autant de part à cette résolution que le roi Philippe IV, père de Votre Majesté (de glorieuse mémoire), car je lui confie personnellement une chose d'une telle importance et j'en conjure l'exécution avec celui qui, par sa promesse royale, m'assure à maintes reprises une assistance perpétuelle dans tous mes besoins; et je suis sûre que s'il vivait à présent, je n'aurais pas à le désirer. Mais je suis non moins sûr que Votre Majesté, l'héritier de sa justice et de sa générosité, me fera jouir pleinement de ses effets.

Dans la Paix de Westphalie et après elle, quels ont été mes désirs et mes travaux pour les avantages de cette couronne, Votre Majesté pourra voir ouvertement par les lettres du feu comte Fuensaldaña si on ordonne qu'elles vous soient rapportées. Et ne me voyez pas avec ceux de ses ministres qui résidaient près de moi, ou en Allemagne et en Flandre, particulièrement à l'époque de la diète dans laquelle le prince Ferdinand, frère de l'empereur vivant, fut élu roi des Romains, servi par mon ordre par tout le parti hérétique, sans quoi l'élection était connue comme étant complètement impossible.

J'ai toujours cultivé l'amitié et l'estime singulière que je professe pour Votre Majesté par tous les actes que mon état et ma condition actuelle m'ont permis, comme tous ceux qui, non préoccupés par leurs propres passions ou par d'autres, ont ici avec bon zèle rendu service à Votre Majesté contre les ennemis, par lesquels, au titre de votre ami, moi qui ai été et suis partout persécutée, je peux en témoigner. Je n'attends pas que Votre Majesté s'expose à des dangers ou à des dépenses pour moi, je veux seulement qu'elle m'aide à conserver ce que je possède et à rendre justice à ce que je dois posséder de droit; et pour cette raison, dans le sort de Vienne et de l'Angleterre avec les États en Hollande et dans l'Empire, veillez à ce que vos ministres m'assistent avec efficacité et soins continus.

Au début de l'heureux gouvernement de Votre Majesté, ce ne sera pas la moindre de ses gloires d'avoir favorisé et soutenu la justice d'une telle cause dans l'une de mes [...] pour une si grave urgence; et je vous prie encore de tout mon cœur de professer des obligations toujours plus grandes et perpétuelles. Je m'en remets pour le reste à ce que le nonce exposera à Votre Majesté en mon nom, et je reste
la bonne Sœur de Votre Majesté
Je, la Reine.
Vous écrirez ceci pour être signé par moi.

Swedish translation (my own):

Den 30 maj 1676.
Till konungen av Spanien.
Durchlauchtigste Herr Bror,
Denna min trängande nödvändighet, som har föranlett Hans Helighet att recitera med hjälp av sina tjänster och denne apostoliske nuntius Ers Majestäts vänlighet till min fördel, förmår mig också att be Er så mycket jag kan mest levande att hjälpa mig i ett så allvarligt behov. De oordningar i kriget som till mitt stora missnöje brutit ut mellan Imperiet och Sverige sätter mina intressen i fara för yttersta skada, och jag skulle frukta att få sådana, även om jag ser mig bistådd av alla skäl, om jag inte hade fullkomligt förtroende för Ers Majestäts generositet och rättvisa, som jag hoppas vill omfamna denna min sak och försvara och bevara åt mig med er auktoritet de rättigheter som, i en person av mitt tillstånd, Ert eget ekvitet ensamt inte kan tillåta er att överge.

Jag befinner mig i denna olycka endast för att jag har anammat den katolska religionen och lämnat för den det rike i vilket Gud hade låtit mig födas, för vilket jag tackar Hans Heliga Majestät allt mer. Ingen annan hade så stor del i den resolutionen av mig som konung Filip IV, Ers Majestäts far (av härligt minne), eftersom jag personligen anförtror honom något av sådan vikt och planerar dess genomförande med honom som med sitt kungliga löfte försäkrar mig många tider av evig hjälp i alla mina behov; och jag är säker på att om han levde för närvarande, så skulle jag inte behöva önska det. Men jag är inte mindre säker på att Ers Majestät, arvtagaren till hans rättvisa och generositet, kommer att få mig att till fullo njuta av dess effekter.

I den Westfaliska freden och efter den, vad mina önskningar och mina verk har varit till förmån för denna Krona, kommer Ers Majestät att öppet kunna se av salige greve Fuensaldañas brev om man beordrar att de ska rapporteras till Er. Och se mig inte med de av hans ministrar som bodde nära mig, eller i Tyskland och Flandern, särskilt inte vid tiden för riksdagen då prins Ferdinand, den levande kejsarens bror, valdes till romarnas konung, betjänad av min beställning av hela det kätterska partiet, utan vilket valet var känt som helt omöjligt.

Jag har alltid odlat den vänskap och den enastående aktning som jag bekänner för Ers Majestät med alla de handlingar som mitt tillstånd och mitt nuvarande tillstånd har tillåtit mig, som alla de som, inte upptagna av sina egna eller andra passioner, har här med god iver gjort Ers Majestäts tjänst från fienderna, av vilka, i Er väns titel, jag, som varit och överallt är förföljd, kan betyga. Jag förväntar mig inte att Ers Majestät utsätter Er för fara eller bekostnad för mig, jag vill bara att Ni hjälper mig att bevara det jag äger och att göra rättvisa för det jag med rätta bör äga; och av denna anledning, i Wiens och Englands öde med Staterna i Holland och i Imperiet, se till att Era ministrar hjälper mig med effektivitet och kontinuerlig omsorg.

I början av Ers Majestäts lyckliga regering kommer det inte att vara den minsta av Era äror att ha gynnat och stött rättvisan för en sådan sak i en av mina [...] för sådan grav brådska; och jag ber Er igen av hela mitt hjärta att bekänna allt större och eviga förpliktelser. Jag överlåter mig i återstoden till vad nuntien kommer att avslöja för Ers Majestät å mina vägnar, och jag förblir
Ers Majestäts goda Syster
Jag, Drottningen.
Ni skall skriva detta för att undertecknas av mig.

English translation (my own):

May 30, 1676.
To the King of Spain.
Most Serene Lord Brother,
This my urgent necessity, which has induced His Holiness to recite through the means of his offices and this apostolic nuncio Your Majesty's kindness in my favour, induces me also to pray you as much as I can most vividly to assist me in so grave a need. The disorders of the war that has broken out, to my great displeasure, between the Empire and Sweden place my interests in danger of extreme damage, and I would fear to receive such, even though I see myself assisted by every reason, if I did not have complete confidence in Your Majesty's generosity and justice, who I hope will want to embrace this my cause and defend and preserve for me with your authority those rights that, in a person of my condition, your equity alone cannot allow you to abandon.

I find myself in this misfortune only because I have embraced the Catholic religion and have left for it the kingdom in which God had let me to be born, for which I thank His Holy Majesty ever more. No one else had as much part in that resolution of mine as King Philip IV, Your Majesty's father (of glorious memory), as I personally trust him with something of such weight and plan its execution with him who with his royal promise assures me many times of perpetual assistance in all my needs; and I am certain that if he were alive at the present time, I would not have to desire it. But I am no less certain that Your Majesty, the heir to his justice and generosity, will make me fully enjoy its effects.

In the Peace of Westphalia and after it, what my desires and my works have been towards the advantages of this Crown, Your Majesty will be able to see openly from the letters of the late Count Fuensaldaña if one orders that they be reported to you. And do not see me with those of his ministers who resided near me, or in Germany and Flanders, particularly at the time of the Diet in which Prince Ferdinand, the brother of the living Emperor, was elected King of the Romans, served by my order by the whole heretical party, without which the election was known to be completely impossible.

I have always cultivated the friendship and the singular esteem that I profess for Your Majesty with all those acts that my state and my present condition have allowed me, as all those who, not preoccupied by their own or other passions, have here with good zeal done the service of Your Majesty from the enemies, by whom, in the title of your friend, I who have been and am everywhere persecuted, can bear witness. I do not expect Your Majesty to expose yourself to danger or expense for me, I only want you to help me preserve what I possess and to make justice for what I rightfully should possess; and for this reason, in the fate of Vienna and England with the States in Holland and in the Empire, make sure that your ministers assist me with efficacy and continuous care.

At the beginning of Your Majesty's happy government, it will not be the least of your glories to have favoured and supported the justice of such a cause in one of my [...] for such grave urgency; and I beg you again with all my heart to profess ever greater and perpetual obligations. I remit myself in the remainder to what the nuncio will expose to Your Majesty on my behalf, and I remain
Your Majesty's good Sister
I, the Queen.
You will write this to be signed by me.


Above: Kristina.


Above: King Carlos (Charles) II of Spain.

Note: In accordance with the nobility's ideals in the early modern era, kings and queens considered themselves siblings.

No comments:

Post a Comment