Monday, May 1, 2023

Kristina's letter to Duke Paolo Giordano II of Bracciano, dated May 12/22 (New Style), 1652

Source:

Cristina di Svezia e Paolo Giordano II, duca di Bracciano, article written by Baron Carl Bildt for Archivio della R. Società romana di storia patria, vol. XXIX, Rome, page 25, 1906


The letter (Italian translation; Bildt could not find the French original or even a copy of it):

Di Stocholm 22 maggio 1652.
Mio Cugino,
L'ultima della vostre lettere che io ho ricevuto mi haveria recato un gran dispiacere se nel farmi noto che vi trovavate in poco buona sanità, non mi havessi insieme accertato che l'havevate ricuperata buona et eravate ben guarito. Desidero con molto affetto che questa vi duri, e che siate sempre in quel stato che voi stesso sapete desiderar migliore.

Del resto io vi dirò che fo lavorare in diligenza intorno 'l ritratto che desiderate, et subito che sarà compito ve lo inviarò. Vi mandarò anche nel medesimo tempo una copia d'un quadro del Titiano fatta in miniatura, [della] mano del medesimo maestro. Se voi lo giudicarete degno di stare nel vostro cabinetto, io vi mandarò altre simili copie di diversi quadri italiani che mi capitarono nel medesimo tempo che io hebbi fortuna di occupar Praga. Ve ne sono di diversi maestri, del Veronese, di Polidoro, del Correggio, del Tintoretto et di molti altri, come anche assai di Titiano stesso. Et in fine tutta la galleria di pitture che era a Praga si trova hor qua. Ella è veramente grande e bella. Vi è un numero infinito di pezzi, ma fuori di trenta o quaranta che sono originali italiani, io non fo conto alcuno degl'altri. Ve ne sono di Alberto Duro et d'altri maestri alemanni che io non so il nome, quali ogn'altro che me stimerebbe molto, ma io vi giuro che li darei tutti per un paro di quadri di Raffaello e credo di farli anche troppo honore.

Io vi prego, o mio Cugino, di avvisarmi quali siano li maestri che hoggi sono in stima. Se Pietro da Cortona è ancor lo stesso che fu, se egli ha fatto anche qualche cosa meglio della sala et capella de' Barberini. Fatemi sapere, ve ne prego, se il cavalier Bernini riposa dopo haver finito cotesta bella fontana, e se vada meditando qualche cosa di nuovo.

Vorrei anche sapere se vi ha miglior compositore di musica del Carissimo, o se ci è qualche d'uno che l'avvicini.

Mi obbligarete ancora avvisandomi quali siano li migliori poeti di Roma, o più tosto d'Italia. Vi è chi vuol farce credere che il Balducci non ha merito. Io li penso però male informati.

Avvisatemi, ve ne prego, che cosa si dica del poema del Guarini. La guerra di Granata parmi che meriti qualche lode, et che parerà cosa incomparabile a chi non habbia letto il Tasso o l'Ariosto, mentre io non l'ho potuto leggere che dopo haver conosciuto questi autori del tempo passato. Ditemi qual sia il giuditio delle vostre Academie sopra questo suggetto. Egli sarà ben fortunato se restarà libero dalle censure di cotesti autori.

Scusate, vi prego, l'importunità della curiosità mia et assicuratevi che io non haverei mai ardito d'incommodarvi, se voi non mi haveste dato la libertà d'essere importuna, et se voi non m'haveste fatto conoscere di voler così.

Mi obbligarete molto a consolare la mia curiosità. Questo è il solo divertimento che io ho di nutrire il mio spirito di queste belle cose nell'hore che mi permettono le mie occupazioni di respirare, et perderei più tosto la vita che di privarmi di tali innocenti diletti. A Dio...

With modernised spelling:

Di Stoccolma, 22 maggio 1652.
Mio cugino,
L'ultima della vostre lettere che io ho ricevuto mi avria recato un gran dispiacere se nel farmi noto che vi trovavate in poco buona sanità, non mi avessi insieme accertato che l'avevate ricuperata buona et eravate ben guarito. Desidero con molto affetto che questa vi duri, e che siate sempre in quel stato che voi stesso sapete desiderar migliore.

Del resto io vi dirò che fo lavorare in diligenza intorno 'l ritratto che desiderate, ed subito che sarà compito ve lo inviarò. Vi mandarò anche nel medesimo tempo una copia d'un quadro del Tiziano fatta in miniatura, [della] mano del medesimo maestro. Se voi lo giudicarete degno di stare nel vostro cabinetto, io vi mandarò altre simili copie di diversi quadri italiani che mi capitarono nel medesimo tempo che io ebbi fortuna di occupar Praga. Ve ne sono di diversi maestri, del Veronese, di Polidoro, del Correggio, del Tintoretto et di molti altri, come anche assai di Tiziano stesso. Ed in fine tutta la galleria di pitture che era a Praga si trova or qua. Ella è veramente grande e bella. Vi è un numero infinito di pezzi, ma fuori di trenta o quaranta che sono originali italiani, io non fo conto alcuno degl'altri. Ve ne sono di Alberto Duro et d'altri maestri alemanni che io non so il nome, quali ogn'altro che me stimerebbe molto, ma io vi giuro che li darei tutti per un paro di quadri di Raffaello e credo di farli anche troppo onore.

Io vi prego, o mio cugino, di avvisarmi quali siano li maestri che oggi sono in stima. Se Pietro da Cortona è ancor lo stesso che fu, se egli ha fatto anche qualche cosa meglio della sala ed capella de' Barberini. Fatemi sapere, ve ne prego, se il cavalier Bernini riposa dopo aver finito codesta bella fontana, e se vada meditando qualche cosa di nuovo.

Vorrei anche sapere se vi ha miglior compositore di musica del Carissimo, o se ci è qualche d'uno che l'avvicini.

Mi obbligarete ancora avvisandomi quali siano li migliori poeti di Roma, o più tosto d'Italia. Vi è chi vuol farce credere che il Balducci non ha merito. Io li penso però male informati.

Avvisatemi, ve ne prego, che cosa si dica del poema del Guarini. «La guerra di Granata» parmi che meriti qualche lode, ed che parerà cosa incomparabile a chi non abbia letto il Tasso o l'Ariosto, mentre io non l'ho potuto leggere che dopo aver conosciuto questi autori del tempo passato. Ditemi qual sia il giudizio delle vostre Academie sopra questo suggetto. Egli sarà ben fortunato se restarà libero dalle censure di codesti autori.

Scusate, vi prego, l'importunità della curiosità mia ed assicuratevi che io non avrei mai ardito d'incommodarvi, se voi non mi aveste dato la libertà d'essere importuna, ed se voi non m'aveste fatto conoscere di voler così.

Mi obbligarete molto a consolare la mia curiosità. Questo è il solo divertimento che io ho di nutrire il mio spirito di queste belle cose nell'ore che mi permettono le mie occupazioni di respirare, et perderei più tosto la vita che di privarmi di tali innocenti diletti. Addio...

French translation (my own; reconstruction of the original):

De Stockholm, le 22 mai 1652.
Mon cousin,
La dernière de vos lettres que j'ai reçue m'aurait causé un grand déplaisir si, en me faisant savoir que vous étiez en mauvaise santé, vous ne m'aviez pas en même temps assuré que vous aviez bien récupéré et que vous étiez bien guéri. Je souhaite avec beaucoup d'affection que cela dure pour vous, et que vous soyez toujours dans cet état que vous-même savez mieux désirer.

Au reste, je vous dirai que je ferai travailler avec diligence le portrait que vous désirez, et je vous l'enverrai dès qu'il sera fini. Je vous enverrai aussi en même temps une copie d'un tableau de Titien fait en miniature, de la main du même maître. Si vous jugez digne de rester dans votre cabinet, je vous enverrai d'autres copies semblables de divers tableaux italiens qui me sont parvenus en même temps que j'ai eu le bonheur d'occuper Prague. Il y en a de différents maîtres, de Véronèse, Polydore, Corrège, Tintoret et bien d'autres, ainsi qu'une bonne partie de Titien lui-même. Et enfin, toute la galerie de peintures qui était à Prague est maintenant ici. Elle est vraiment grand et beau. Il y a une infinité de pièces, mais sur trente ou quarante qui sont des originaux italiens, je ne compte aucune des autres. Il y en a d'Albert Dürer et d'autres maîtres allemands dont je ne connais pas les noms, que quiconque tiendrait en haute estime, mais je vous jure que je les donnerais tous pour une poignée de tableaux de Raphaël, et je pense que je leur faire trop d'honneur.

Je vous prie, mon cousin, de me faire savoir quels maîtres sont aujourd'hui estimés. Si Pierre de Cortone est toujours le même qu'il était, s'il a même fait quelque chose de mieux que la salle et la chapelle de Barberini. Faites-moi savoir, je vous prie, si le cavalier Bernini se repose après avoir terminé cette belle fontaine, et s'il pense à quelque chose de nouveau.

J'aimerais aussi savoir s'il y a un meilleur compositeur de musique que Carissimo, ou s'il y a quelqu'un qui est proche de lui.

Vous m'obligerez encore en me avisant quels sont les meilleurs poètes de Rome, ou plutôt d'Italie. Il y a ceux qui veulent faire croire que Balducci n'a aucun mérite. Mais je pense qu'ils sont mal informés.

Avisez-moi, je vous prie, ce qu'on dit du poème de Guarini. Il me semble que «La Guerre de Granata» mérite quelques louanges, et qu'elle paraîtra quelque chose d'incomparable à qui n'a pas lu le Tasse ou l'Arioste, alors que je n'ai pu la lire qu'après avoir connu ces auteurs du passé. Dites-moi quel est le jugement de vos Académies à ce sujet. Il aura beaucoup de chance s'il reste libre des censures de ces auteurs.

Excusez, je vous prie, l'importunité de ma curiosité, et soyez assuré que je n'aurais jamais osé vous incommoder si vous ne m'aviez laissé la liberté d'être importune, et si vous ne m'aviez fait savoir que vous le vouliez.

Vous m'obligerez beaucoup à consoler ma curiosité. C'est le seul divertissement que j'aie à nourrir mon esprit de ces belles choses aux heures où mes occupations me laissent respirer, et j'aime mieux perdre la vie que de me priver de si innocentes délices. Adieu...

Swedish translation (my own):

Från Stockholm, den 22 maj 1652.
Min kusin,
Det sista av Era brev som jag fick skulle ha vållat mig stort missnöje om Ni, när Ni meddelade mig att Ni var vid dålig hälsa, inte samtidigt hade försäkrat mig om att Ni hade återhämtat Er väl och var väl återställd. Jag önskar med stor tillgivenhet att detta kommer att bestå för Er och att Ni alltid kommer att vara i det tillstånd som Ni själv vet att önska bättre.

I övrigt skall jag berätta att jag skall arbeta hårt kring det porträtt Ni vill ha, och jag sänder det till Er så snart det är färdigt. Jag skall också sända Er samtidigt en kopia av en bild av Titian gjord i miniatyr, av samme mästare. Om Ni anser det värt att stanna i Ert kabinett, skall jag sända Er andra liknande kopior av olika italienska målningar som kom till mig samtidigt som jag hade turen att ockupera Prag. Det finns några av olika mästare, av Veronese, Polidoro, Correggio, Tintoretto och många andra, liksom en hel del av Tizian själv. Och äntligen, hela galleriet med målningar som fanns i Prag är nu här. Den är verkligen stor och vacker. Det finns ett oändligt antal stycken, men av trettio eller fyrtio som är italienska original räknar jag inte någon av de andra. Det finns några av Albrecht Dürer och andra tyska mästare vars namn jag inte känner till, som någon annan skulle uppskatta, men jag svär er att jag skulle ge dem alla för en handfull målningar av Raphael, och jag tror att jag gör dem för mycket ära.

Jag ber Er, min kusin, att låta mig veta vilka mästare som är i aktning idag. Om Pietro da Cortona fortfarande är densamma som han var, om han ens har gjort något bättre än Barberinis sal och kapell. Låt mig veta, snälla, om kavaljeren Bernini vilar efter att ha avslutat denna vackra fontän, och om han funderar på något nytt.

Jag skulle också vilja veta om det finns någon bättre kompositör av musik än Carissimi, eller om det finns någon som står honom nära.

Ni kommer att förplikta mig igen genom att berätta för mig vilka som är de bästa poeterna i Rom, eller snarare i Italien. Det finns de som vill att man skall tro att Balducci inte har någon förtjänst. Men jag tror att de är felinformerade.

Säg mig, jag ber Er, vad som sägs om Guarinis dikt. Det förefaller mig som om »La Guerra di Granata« förtjänar lite beröm, och att den kommer att tyckas något makalös för alla som inte har läst Tasso eller Ariosto, medan jag bara har kunnat läsa den efter att ha känt till dessa författare från det förflutna. Berätta för mig vilken bedömning Era Akademier har i detta ämne. Den kommer att ha mycket tur om den förblir fri från dessa författares kritik.

Ursäkta, jag ber Er, min nyfikenhets påflugenhet, och var försäkrad att jag aldrig skulle ha vågat besvära Er om Ni inte hade gett mig friheten att vara påflugen och om Ni inte hade låtit mig veta att Ni ville det.

Ni kommer att förplikta mig genom att trösta min nyfikenhet. Det här är den enda nöjen jag har att ge näring åt mitt sinne med dessa vackra saker under de timmar som mina sysselsättningar tillåter mig att andas, och jag skulle hellre förlora mitt liv än att beröva mig själv sådana oskyldiga nöjen. Farväl...

English translation (my own):

From Stockholm, May 22, 1652.
My cousin,
The last of your letters that I received would have caused me great displeasure if, in letting me know that you were in poor health, you had not at the same time ascertained that you had recuperated well and were well recovered. I wish with much affection that this will last for you, and that you will always be in that state which you yourself know how to desire better.

For the rest, I will tell you that I will have diligence worked around the portrait you want, and I will send it to you as soon as it is finished. I will also send you at the same time a copy of a picture by Titian done in miniature, by the hand of the same master. If you deem it worthy to stay in your cabinet, I will send you other similar copies of various Italian paintings which came to me at the same time that I had the good fortune to occupy Prague. There are some by various masters, by Veronese, Polidoro, Correggio, Tintoretto and many others, as well as a good deal by Titian himself. And finally, the whole gallery of paintings that was in Prague is now here. It is truly big and beautiful. There is an infinite number of pieces, but out of thirty or forty which are Italian originals, I do not count any of the others. There are some by Albrecht Dürer and other German masters whose names I do not know, which anyone else who would hold in high esteem, but I swear to you that I would give them all for a handful of paintings by Raphael, and I think I do them too much honour.

I beg you, my cousin, to let me know which masters are in esteem today. If Pietro da Cortona is still the same as he was, if he has even done something better than the hall and chapel of Barberini. Let me know, please, if cavalier Bernini is resting after finishing this beautiful fountain, and if he is thinking about something new.

I would also like to know if there is any better composer of music than Carissimi, or if there is anyone who is close to him.

You will oblige me again by telling me which are the best poets of Rome, or rather of Italy. There are those who want one to believe that Balducci has no merit. But I think they are misinformed.

Tell me, I beg you, what is said of Guarini's poem. It seems to me that "La Guerra di Granata" deserves some praise, and that it will seem something incomparable to anyone who has not read Tasso or Ariosto, while I have only been able to read it after having known these authors of the past. Tell me what is the judgment of your Academies on this subject. It will be very fortunate if he remains free from the censures of these authors.

Excuse, I beg you, the importunity of my curiosity, and be assured that I would never have dared to bother you if you had not given me the freedom to be importunate, and if you had not let me know that you wanted it.

You will very much oblige me to console my curiosity. This is the only amusement I have in nourishing my mind with these beautiful things in the hours that my occupations allow me to breathe, and I would rather lose my life than deprive myself of such innocent delights. Goodbye...


Above: Kristina.


Above: Paolo Giordano II, Duke of Bracciano.

Notes: In accordance with the nobility's ideals in the early modern era, kings and queens considered themselves siblings; when talking to someone of a lower rank than their own, they would refer to that person as "my cousin", regardless of whether or not they were related.

"[della] mano del medesimo maestro" = Alexander Cooper.

The fountain Bernini was working on was the fountain of Piazza Navona, unveiled on June 12, 1651.

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