Monday, January 17, 2022

Kristina's letter to the Marquis Gianmattia del Monte upon the death of his father, Marquis Orazio Bourbon del Monte, written September 11/21 (New Style), 1688

Sources:

Riksarkivet, pages 214, 215 and 216 in K 90, Utgångna och ingångna skrivelser, Drottning Kristina d. y. (Christina Alexandra), Svenska drottningars arkivaliesamlingar i riksarkivet, Kungliga arkiv


Riksarkivet, pages 23 to 28 in K 206; Egenhändiga historiska anteckningar samt avskrifter av brev; Drottning Ulrika Eleonora d. y.; Svenska drottningars arkivaliesamlingar i riksarkivet; Kungliga arkiv


Mémoires concernant Christine, volume 2, page 279, Johan Arckenholtz, 1751




The letter (copy):

Jo sono inconsolabile, Marchese, della commune perdita, ch'habbiamo fatto del Marchese Vostro Padre, che sia in gloria, come io lo spero. compatisco il vostro dolore, essendo troppo giustificato, mà bisogna rassignarsi al divino volere. da altri saprete le funeste nuove con tutte le particularità. mi crepa il cuore à ricordarle quello che tocca à me è l'assicurarvi che tutto l'affetto suo per voi è toccato a me in lascita, e che di qui inanzi mi sarete figlio almeno d'affetto. Vorrei che voi hereditaste li suoi gran talenti si come havete gia anticepamente hereditata la fedeltà e l'amore che portava à me. Jo hò perduto un servitore di tanta fede, di tanta capacità, e di tanto mio genio, che me ne crepa il cuore. Dio che solo hà con che remunerar il merito e la Virtù, conoscendo la mia impotenza me l'hà levato per ricompensarlo della fedele e honorata servitù che mi hà prestata. Solo mi duole di non haver fatto a lui nissuna gratia degna di me nel decorso di tanti anni. Jo ne demando perdono à Voi e a tutti li suoi, mà sò che mi compatirete. Jo non posso rispondere rispondre alla Vostra lettere [sic], nè commandarvi niente per hora. la ferita che hò ricevuta è encora troppo fresca. Solo vi dico che hieri il vostro Padre stava nella Sanità la più fiorita che poteva godere un giovane della Vostra età. fù da me sin alle trè hore, e ne parti sano e allegro. questa matina alle 15 s'ammalò. che siamo! pulvis, cinis, nihil. Dio ci faccia la misericordia a tutti di vivere e morire in gratia sua, tutto il resto e vanità. mi diaspiace che voi sete privo di Messa. ma Dio si trova per tutto ed egli solo basta a tutto e nissuna cosa per buone e santà che sia non basta senza di lui. vedete che tutti spariamo come l'ombre, la vita è un sogno, sparisce e fugge come un tampo tutti corriamo all' eternità. Dio per sua misericordia ci la conceda gloriosa e felice. delle cariche vacante per la morte di Vostro Padre gl'emolumenti saranno suoi per un anno intero. Una delle due sara vostra à suo tempo se Voi vi renderete degno, e ve ne do parola, in tanto vi mando vostra patente di Capitano della mia guardia, che gia vi promessi. Mi dispiace al animo di non havervi la data prima. Ma compatitevi, lo ho fatto par ben vostro, e non credeva di perdere vostro padre così presto, ma Dio ha voluto così, sia egli benedetto. pregate iddio, che mi conservi la vita, e vederete che cosa farò io per Voi. Cosolatevi il Vostro Padri è morto gloriosa, Sarà pianto in Suezia ed in Germania come in Roma, e dal nostro Signore Cardinale, che per giustizia gl'era un grand Padrone e buon amico così spero sarà anche di voi e di casa vostra. Dio vi prosperi.
La Regina.

With modernised spelling:

Io sono inconsolabile, marchese, della commune perdita che abbiamo fatto del marchese vostro padre, che sia in gloria, come io lo spero. Compatisco il vostro dolore, essendo troppo giustificato, ma bisogna rassegnarsi al divino volere. Da altri, saprete le funeste nuove con tutte le particolarità. Mi crepa il cuore a ricordarle quello che tocca a me è l'assicurarvi che tutto l'affetto suo per voi è toccato a me in lascita, e che di qui in anzi mi sarete figlio almeno d'affetto. Vorrei che voi ereditaste li suoi gran talenti si come avete già anticipamente ereditata la fedeltà e l'amore che portava a me. Io ho perduto un servitore di tanta fede, di tanta capacità, e di tanto mio genio, che me ne crepa il cuore. Dio che solo ha con che remunerar il merito e la virtù, conoscendo la mia impotenza, me l'ha levato per ricompensarlo della fedele e onorata servitù che mi ha prestata. Solo mi duole di non aver fatto a lui nessuna grazia degna di me nel decorso di tanti anni. Io ne demando perdono a voi e a tutti li suoi, ma so che mi compatirete.

Io non posso rispondere alla vostra lettere, nè commandarvi niente per ora. La ferità che ho ricevuta è encora troppo fresca. Solo vi dico che ieri vostro padre stava nella sanità la più fiorita che poteva godere un giovane della vostra età. Fu da me sin alle tre ore, e ne parti sano e allegro. Questa matina alle 15 si ammalò.

Che siamo! Pulvis, cinis, nihil. Dio ci faccia la misericordia a tutti di vivere e morire in grazia sua; tutto il resto e vanità. Mi diaspiace che voi siate privo di Messa, ma Dio si trova per tutto ed egli solo basta a tutto; e nissuna cosa, per buone e santà che sia, non basta senza di lui. Vedete che tutti spariamo come l'ombre, la vita è un sogno, sparisce e fugge come un tampo tutti corriamo all'eternità. Dio per sua misericordia ci la conceda gloriosa e felice.

Delle cariche vacante per la morte di vostro padre gl'emolumenti saranno suoi per un anno intero. Una delle due sara vostra à suo tempo se voi vi renderete degno, e ve ne do parola, in tanto vi mando vostra patente di capitano della mia guardia, che già vi promessi. Mi dispiace al animo di non avervi la data prima. Ma compatitevi, lo ho fatto par ben vostro, e non credeva di perdere vostro padre così presto, ma Dio ha voluto così, sia egli benedetto. Pregate Iddio che mi conservi la vita, e vederete che cosa farò io per voi. Consolatevi: il vostro padre è morto gloriosa. Sarà pianto in Svezia ed in Germania come in Roma, e dal nostro signore cardinale, che per giustizia gl'era un grand padrone e buon amico così spero sarà anche di voi e di casa vostra. Dio vi prosperi.
La Regina.

Handwritten copy transcript by Ulrika Eleonora the Younger:

Jo sono, inconsolabile Marchese, della commune perdita, ch'habbiamo fatta, del Marchese, vostro Padre, che sia, in gloria, comme jo certo, lo spero. Compatisco il, vostro dolore, essendo troppo giustificato: mà bisogna rassegnarsi, al divino volere; Da altri saprete, le funeste nuove, à ricordarle quello che tocca, à me, è l'assicurarvi, che tutto, l'affetto suo per voi, è toccato, à me, in lascita, e che di qui innanzi, mi sarete figlio, almeno d'affetto. Vorrei, che voi hereditaste, li suoi, gran talenti si come, havete già, anticipamente hereditata, la fedeltà, e l'amore, che portava, à me. Jo hò, perduto un servitore, [di] tanta fede, di tanta, Capacità, e di tanto, mio genio, che me, ne crepa, il cuore: mà dio, che Solo hà, con che rimunerar il merito, e la virtù, conoscendo la, mia impotenza, me l'hà levato, per ricompensarlo, per me, della fedele, e honerata servitù, che m'hà prestata. Solo mi duole, di non, haver fatto, à lui, nessuna gratia, degna di, me nel decorso, di tant'anni. Jo ne, domando perdono, à voi, ed à, tutti li suoi; mà sò, che mi compatirete. Jo non posso rispondere, alle vostre lettere, ne commandarvi niente, per hora. la ferita, ch'io, hò ricevuta, è ancora, troppo fresca, solo vi dico, che hieri, il vostro Padre stava, nella sanità, la più fiorita, che poteva godere, un giovene, della vostra età. fu da, me sino, alle tre hore, e ne, parti sano, altramontare, del Sole, spirò; che siamo! Pulvis, cinis, nihil. Dio ci faccia, la misericordia, à tutti, di vivere, e morire, in gratia sua, tutti il resto [sic], e vanità; Egli ci, scolpisca, nel cuore, questa gran verità. Mi dispiace, che voi sete, privo di Messa: Mà Dio, si trova, da per tutto, ed egli solo basta, à tutto, e nissu[n]a cosa, per buona, e santa, ch'ella sia, non basta, senza di lui. Vedete, che tutti spariamo, come l'ombre, la vita, è un Sogno, sparisca, e fugge, come un tampo tutti corriamo, all'Eternità. Dio per, sua misericordia, ce la, conceda gloriosa, e felice; delle cariche vacante, per [la] morte di vostro Padre, gl'emolumenti, saranno suoi, per un, anno intiero, ne le conferisco, ad altri. Una delle, due sarà vostra, à suo tempo, se ve, ne renderete degno, e ve ne, do parola. Jn tanto, vi mando, la vostra Patente, di Capitano, della mia guardia, che già, vi promessi, mi dispiace, sin all'animo, di non, haverla data prima: mà compatitemi, l'ho fatto, per bene vostro, e non credeva, di perder, vostro Padre, cosi presto, mà Dio, hà voluto cosi, sia egli, benedetto. Pregate Dio, che mi conservi, la vita, e vedrete, che cosa, Farò io, per voi. Consolatevi il, vostro Padre, è morto gloriosa, sarà pianto, in Svezia, ed in Germania, come in Roma, Dio vi prosperi.
Roma. alli. 21. Sett:
1688.
La Regina.

With modernised spelling:

Io sono inconsolabile, marchese, della commune perdita ch'abbiamo fatta del marchese, vostro padre, che sia in gloria, comme io certo, lo spero. Compatisco il vostro dolore, essendo troppo giustificato; ma bisogna rassegnarsi al Divino Volere. Da altri saprete le funeste nuove a ricordarle quello che tocca a me e l'assicurarvi che tutto l'affetto suo per voi è toccato a me in lascità; e che di qui innanzi, mi sarete figlio, almeno d'affetto.

Vorrei che voi ereditaste li suoi gran talenti, si come avete già anticipamente ereditata la fedeltà e l'amore che portava a me. Io ho perduto un servitore [di] tanta fede, di tanta capacità, e di tanto mio genio che me ne crepa il cuore; ma Dio, che solo ha, con che rimunerar il merito e la virtù, conoscendo la mia impotenza, me l'ha levato per ricompensarlo per me della fedele e onorata servitù che m'ha prestata. Solo mi duole di non aver fatto a lui nessuna grazia degna di me nel decorso di tanti anni. Io ne domando perdono a voi ed a tutti li suoi, ma so che mi compatirete.

Io non posso rispondere alle vostre lettere, nè commandarvi niente per ora. La ferità ch'io ho ricevuta è ancora troppo fresca. Solo vi dico che ieri il vostro padre stava nella sanità la più fiorita che poteva godere un giovene della vostra età. Fu da me sino alle tre ore e ne parti sano — al tramontare del sole, spirò.

Che siamo! Pulvis, cinis, nihil! Dio ci faccia la misericordia a tutti di vivere e morire in grazia sua; tutto il resto e vanità. Egli ci scolpisca nel cuore questa gran verità. Mi dispiace che voi sete privo di messa; ma Dio si trova da per tutto, ed egli solo basta a tutto e nessu[n]a cosa, per buona e santa ch'ella sia, non basta senza di lui. Vedete che tutti spariamo come l'ombre. La vita è un sogno, sparisca e fugge come un tampo. Tutti corriamo all'eternità. Dio per sua misericordia ci la conceda gloriosa e felice!

Delle cariche vacante per [la] morte di vostro padre, gl'emolumenti saranno suoi per un anno intiero, ne le conferisco ad altri. Una delle due sarà vostra a suo tempo, se ve ne renderete degno, e ve ne do parola. In tanto, vi mando la vostra patente di capitano della mia guardia che già vi promessi. Mi dispiace sin all'animo di non averla data prima, ma compatitemi. L'ho fatto per bene vostro, e non credeva di perder vostro padre così presto, ma Dio ha voluto così, sia egli benedetto. Pregate Dio che mi conservi la vita, e vedrete che cosa farò io per voi. Consolatevi, il vostro padre è morto glorioso. Sarà pianto in Svezia ed in Germania, come in Roma. Dio vi prosperi.
Roma, alli 21 settembre 1688.
La Regina.

French translation (by Ulrika Eleonora):

Je suis, inconsolable, Marquis, de la, perte commune, que nous, venons de faire, du Marquis, vôtre Pére, qui soit, en gloire, comme j'en suis assurée, et l'espere; Je pleins, vôtre douleur, étant trop justifiée: mais il faut, se soûmettre, à la Volonté divine, par d'autres, vous sauréz, les particularités, de ces, funestes nouvelles. le coeur, me créve, en m'en soûvenant, ce qui est, en moi, c'est, de vous asseurer, que tout[e], son affection, m'est demeurée, en l'hêritage, et que dorenavant, vous sérez, mon fils, au moins, d'affection, je voudrois, que vous hêritassiez, ses grands talents, comme vous avez tant, déja hêrité, par avance de la fidelité, et l'amitié, qu'il avoit pour moi; J'ay perdu, un serviteur, d'une, si grande Foi, de tant, de capacité, et si conformé, à mon génie, que le coeur, m'en créve: Mais le, bon Dieu, qui seul, a de quoy récompenser, le merite, et la vertu, connoissant mon impuissance, me l'a ravis, de la fidelité, et [l']hônnete service, qu'il, m'a rendu. Je suis seulement marie, de ne luy, avoir fait, aucune grace, digne de moi, pendant l'espace, de tant, d'années, je vous, en démande excuse, à vous, et à touts, les vôtres: mais je sais, que vous, m'excuserez. Je ne, puis répondre, aux vos Lettres, ny vous, ordonner rien pour l'heure, la blessure, que je viens, de récevoir, est encore, trop fraiche. je vous dirai seulement, qu'hier, vôtre Pere étoit, dans une santé, la plus florissante, dont pouvoit avoir, un jeune homme, de vôtre âge. il fut, chez moi, jusqu'à, trois heures, et me, quitta sain, et gaillard. Ce matin, à quinze heures, il devint malade, au coucher du Soleil, il expira. que sommes nous! de la poussiere. misericorde à tous, de vivre, et mourir, en sa grace, tout le reste, n'est, que vanité, qu'il nous grave, dans le coeur, cette grande verité. Jl me déplaît, que vous soyez privée, de la Messe: mais Dieu, se trouve, partout, et il, sûffit tout seul, à tout, et aucune chose, quelque bonne, et sainte, qu'elle soit, ne sûffit point, sans luy. vous voyez, que nous, disparions tous, comme l'ombre. la vie, est un songe, elle s'évanouit, et s'enfuit, comme un éclair, nous courrons tous, à l'Eternité. Dieu par, sa misericorde, nous l'accorde glorieuse, et bien heureuse. Des Charges vacantes, par la mort, de vôtre Pere, les profits, seront à luy, pendant un, an entier, ny je ne les donnerai, à personne, l'une de deux sera, à vous, en têms et lieu, si vous vous, en rendez digne, et je vous, en donne, ma parole; Cependant je, vous envoye, vôtre brevete, de Capitaine, de ma garde, que je vous ay promis, il me déplaît, au vif, de ne, vous l'avoir, pas donner [sic] plustôt: mais excuséz mai[s] je l'ay fait, pour vôtre bien, et je, ne croyois pas, de perdre, votre Pere sitôt: mais Dieu, l'a voulu ainsi, qu'il soit béni. priez Dieu, qu'il me conserve, la vie, et vous verrez ce, que je ferai, pour vous; Consolez vous, vôtre Pere, est mort glorieux, et il, sera régreté, en Svede, et en Allemagne, comme à Rome. Dieu vous, rende heureux,
à Rome. le. 21.
Septembre.
1688.
La Rejne,

With modernised spelling:

Je suis inconsolable, marquis, de la perte commune que nous venons de faire du marquis, votre père, qui soit en gloire, comme j'en suis assurée et l'espère. Je plains votre douleur, étant trop justifiée; mais il faut se soumettre à la Volonté Divine. Par d'autres vous saurez les particularités de ces funestes nouvelles. Le cœur me crève en m'en souvenant ce qui est en moi. C'est de vous assurer que tout[e] son affection m'est demeurée en l'héritage et que dorénavant vous serez mon fils, au moins d'affection.

Je voudrais que vous héritassiez ses grands talents, comme vous avez tant déjà hérité par avance de la fidélité et l'amitié qu'il avait pour moi. J'ai perdu, un serviteur d'une si grande foi, de tant de capacité, et si conformé à mon génie que le cœur m'en crève. Mais le bon Dieu, qui seul a de quoi recompenser, le mérite, et la vertu, connaissant mon impuissance, me l'a ravis de la fidélité et [l']honnête service qu'il m'a rendu. Je suis seulement marrie de ne lui avoir fait aucune grâce digne de moi pendant l'espace de tant d'années. Je vous en demande excuse à vous et à tous les vôtres, mais je sais que vous m'excuserez.

Je ne puis répondre aux vos lettres, ni vous ordonner rien pour l'heure. La blessure que je viens de recevoir est encore trop fraîche. Je vous dirai seulement que hier votre père était dans une santé la plus florissante dont pouvait avoir un jeune homme de votre âge. Il fut chez moi jusqu'à, trois heures et me quitta sain et gaillard. Ce matin, à quinze heures, il devint malade — au coucher du soleil, il expira.

Que sommes nous! De la poussiere! Miséricorde à tous de vivre et mourir en sa grâce; tout le reste n'est que vanité. Qu'il nous grave dans le cœur cette grande verité. Il me déplaît que vous soyez privée de la messe; mais Dieu se trouve partout, et il suffit tout seul à tout, et aucune chose, quelque bonne et sainte qu'elle soit, ne suffit point sans lui. Vous voyez que nous disparions tous comme l'ombre. La vie est un songe, elle s'évanouit et s'enfuit comme un éclair. Nous courrons tous à l'éternité. Dieu, par sa miséricorde, nous l'accorde glorieuse et bienheureuse!

Des charges vacantes par la mort de votre père, les profits seront à lui pendant un an entier, ni je ne les donnerai à personne. L'une de deux sera à vous en temps et lieu si vous vous en rendez digne, et je vous en donne ma parole. Cependant, je vous envoye votre brevette de capitaine de ma garde que je vous ai promis. Il me déplaît au vif de ne vous l'avoir pas donné plutôt, mais excusez, mais je l'ai fait pour votre bien, et je ne croyais pas de perdre votre père sitôt; mais Dieu l'a voulu ainsi; qu'il soit béni. Priez Dieu qu'il me conserve la vie, et vous verrez ce que je ferai pour vous. Consolez-vous, votre pére, est mort glorieux, et il sera regretté en Suède et en Allemagne, comme à Rome. Dieu vous rende heureux.
A Rome, le 21 septembre 1688.
La Reine.

Arckenholtz's transcript of the letter:

Jo sono inconsolabile, Marchése, della commune perdita, ch' habbiamo fatto del March. vostro Padre, che sia in gloria, come io certo lo spero. Compatisco il vostro dolore, essendo troppo giustificato, ma bisogna rassignarsi al divino volere. Da altri saprete le funeste nuove con tutte le particularità. Mi crepa il cuore a ricordarle, quello che tocca à me è l'assicurarvi che tutto l'affetto suo per voi è toccato a me in lascita, e che di qui inanzi mi sarete figlio, almeno d'affetto. Vorrei che voi hereditaste li suoi gran talenti, si come havete gia anticipatamente hereditata la fedeltà, e l'amore, che portava à me. Jo ho perduto un servitore di tanta fede, di tanta capacità, & di tanto mio genio, che me ne crepa il cuore. Dio che solo sa con che rimunerare il merito, & la virtù, conoscendo la mia impotenza, me l'ha levato per ricompensarlo per me della fedele, & honorata servitù che mi ha prestata. Solo mi duole, di non haver fatto a lui nissuna gratia degna di me nel decorso di tanti anni. Jo ne demando perdono a voi, & a tutti li suoi; mà sò che mi compatirete.

Jo non posso rispondere alla vostra lettera, nè commandarvi niente per hora, la ferita che ho ricevuta è ancora troppo fresca. Solo vi dico, che hieri vostro Padre stava nella sanità la più fiorita, che poteva godere un giovane della vostra età. Fù da me fin alle trè hore, e ne parti sano e allegro. Questa matina alle 15. s'è ammalato, al tramontar del sole spirò. Che siamo! pulvis, cinis, nihil. Dio ci faccia la misericordia a tutti di vivere, & morire in gratia sua, tutto il resto è vanità. Mi dispiace che voi sete privo di messa. Mà Dio si trova per tutto, ed egli solo basta à tutto, e nessuna cosa per buona, e santa che sia non basta, senza di lui. Vedete che tutti spariamo come l'ombre, la vita è un sogno, sparisce, e fugge come un tampo, tutti corriamo all' Eternità. Dio per sua misericordia ce la conceda gloriosa e felice.

Le cariche vacanti per la morte di vostro padre, gl' emolumenti saranno suoi per un anno intero, ne le conferisco ad altri. Una delle due serà vostra a suo tempo, se voi vi renderete degno, e ve ne dò parola; in tanto vi mando la vostra patente di capitano della mia guardia, che già vi promissi. Mi dispiace all' anima, di non havervela data prima, mà compatitemi, l'ho fatto par ben vostro, e non credeva di perdere vostro padre cosi presto, mà Dio ha voluto cosi, sia egli benedetto. Pregate iddio che mi conservi la vita, e vedrete che cosa farò io per voi. Consolatevi, vostro padre é morto gloriosa, sarà pianto in Suezia ed in Germania come in Roma, e dal nostro signore Cardinale, che per giustizia gli era un gran patrone & buon amico, cosi spero sarà anche di voi, e di casa vostra; Dio vi prosperi.
La Regina
Rome il di 21. Sept. 1688.

French translation:

Je suis inconsolable, Marquis, de la perte commune que nous avons faite du Marquis Votre Pere, qui jouit de la gloire eternelle, comme je l'espere. Je prends part à Votre douleur, dont Vous avés la plus juste raison du monde, mais il se faut remettre à la Volonté divine. Vous aurés appris la funeste Nouvelle des autres avec toutes les circonstances. Je me trouve dans la derniere affliction quand j'y songe. Quand à moy, tout ce que je puis faire dans cette occasion c'est de Vous assurer, que toute l'affection que Votre pere a eu pour Vous, il me l'a legué, et dorenavant Vous serés mon fils, au moins d'affection. Je Voudrois que Vous eussiés en partage ses grands talens, comme Vous avés deja en heritage la fidelité et l'amour, qu'il me portoit. J'ay perdu un Serviteur si fidele si capable, et qui s'étoit fait tellement à mon goût, que le cœur me Saigne, quand j'y pense. Dieu, qui sçait seul recompanser son merite et sa vertu, ayant veu mon impuissance, me l'a oté, pour le recompanser de ses fidels et honorables services, qu'il m'a rendu. Je ne regrette rien plus, que de ne luy avoir fait aucune grace digne de moy dans l'espace de tant d'années. Je n'en demande pardon qu'à Vous et tous les Vôtres. Mais je suis assurée, que Vous auriés pitié de moy. il m'est impossible de repondre à Votre lettre, et aussi de Vous donner quelques ordres. la playe, que je viens de recevoir, est encore trop recente. Je vous dis seulement, que hier Votre Pere se trouvoit dans une Santé la plus parfaite, qu'un jeune homme de Vôtre âge pouvoit avoir. il a ete avec moy jusqu'à trois heures, et s'en est allé en bon Santé, et bien contant. ce matin à quinze heures il tomba malade, et au coucher du Soleil il mourut. Que sommes nous! de la Cendre, de la poussiere, rien. Dieu nous face la misericorde à tous, de pouvoir vivre et mourir dans sa sainte grace, tout le reste n'est que vanité. Je suis faschée, que Vous êtes sans messe, Mais on trouve Dieu par tout, et luy seul suffit à tout, et pas autre chose quelque bonne qu'elle puisse être, n'est rien sans luy. Souvenés Vous, que nous allons tous disparoitre comme des ombres. la vie n'est qu'un songe, elle s'evanouit et s'en fuit comme un éclair. Nous courrons tous à l'éternité. Dieu par sa Misericorde nous la veuille ottroyer heureuse et glorieuse. Les charges vacantes par la Mort de Vôtre Pere et les emolumens seront à Vous un an entier, et je n'en disposeray pas en faveur de qui que ce Soit. Je vous pourvoyeray d'une à son tems, pourvû que Vous Vous en rendiés digne, et je Vous donneray parole la dessus. Cependant je Vous en[voye] la patente de Capitaine de mes gardes, que je Vous ay [promis] deja. Je suis faschée de ne vous l'avoir pas donnée [plutôt], mais ayés patience. Je l'ay fait pour Votre bien, et [je ne] croyois pas perdre Vôtre Pere sitôt. mais Dieu, qui [soit] beny l'a voulu ainsi. Priés luy qu'il me conserve la vie et vous verrés ce que je feray pour Vous. Consolés vous, Vôtre Pere est mort, comblé de gloire. on le regrettera en Suede, et en Allemagne, aussi bien qu'à Rome, et sur tout Monsieur Notre Cardinal, qui avec justice étoit son grand patron et bon amy, comme j'espere, qu'il le sera aussi de Vous et de Votre maison. Dieu Vous donne toute sorte de prosperité.
La Reine.

With modernised spelling:

Je suis inconsolable, marquis, de la perte commune que nous avons faite du marquis votre père, qui jouit de la gloire éternelle, comme je l'espère. Je prends part à votre douleur, dont vous avez la plus juste raison du monde; mais il se faut remettre à la volonté divine. Vous aurez appris la funeste nouvelle des autres avec toutes les circonstances. Je me trouve dans la dernière affliction quand j'y songe. Quant à moi, tout ce que je puis faire dans cette occasion, c'est de vous assurer que toute l'affection que votre père a eu pour vous, il me l'a légué; et dorénavant vous serez mon fils, au moins d'affection. Je voudrais que vous eussiez en partage ses grands talents, comme vous avez déjà en héritage la fidélité et l'amour qu'il me portait. J'ai perdu un serviteur si fidèle, si capable, et qui s'était fait tellement à mon goût que le cœur me saigne quand j'y pense. Dieu, qui sait seul recompanser son mérite et sa vertu, ayant vu mon impuissance, me l'a ôté pour le récompenser de ses fidèls et honorables services qu'il m'a rendu. Je ne regrette rien plus que de ne lui avoir fait aucune grâce digne de moi dans l'espace de tant d'années. Je n'en demande pardon qu'à vous et tous les vôtres. Mais je suis assurée que vous auriez pitié de moi.

Il m'est impossible de répondre à votre lettre et aussi de vous donner quelques ordres. La plaie que je viens de recevoir est encore trop récente. Je vous dis seulement que hier votre père se trouvait dans une santé la plus parfaite qu'un jeune homme de votre âge pouvait avoir. Il a été avec moi jusqu'à trois heures et s'en est allé en bon santé et bien content. Ce matin, à quinze heures, il tomba malade, et au coucher du soleil, il mourut.

Que sommes nous! De la cendre, de la poussière, rien. Dieu nous fasse la miséricorde à tous de pouvoir vivre et mourir dans sa sainte grâce; tout le reste n'est que vanité. Je suis fâchée que vous êtes sans Messe, mais on trouve Dieu partout, et lui seul suffit à tout; et pas autre chose, quelque bonne qu'elle puisse être, n'est rien sans lui. Souvenez-vous que nous allons tous disparaître comme des ombres. La vie n'est qu'un songe, elle s'évanouit et s'en fuit comme un éclair. Nous courrons tous à l'éternité. Dieu par sa miséricorde nous la veuille octroyer heureuse et glorieuse.

Les charges vacantes par la mort de votre père et les émoluments seront à vous un an entier, et je n'en disposerai pas en faveur de qui que ce soit. Je vous pourverrai d'une à son temps, pourvu que vous vous en rendiez digne, et je vous donnerai parole là-dessus. Cependant, je vous en[voie] la patente de capitaine de mes gardes, que je vous ai [promis] déjà. Je suis fâchée de ne vous l'avoir pas donnée [plutôt], mais ayez patience. Je l'ai fait pour votre bien, et [je ne] croyais pas perdre votre père si tôt. Mais Dieu, qui [soit] béni, l'a voulu ainsi. Priez-lui qu'il me conserve la vie, et vous verrez ce que je ferai pour vous. Consolez-vous: votre père est mort, comblé de gloire. On le regrettera en Suède et en Allemagne aussi bien qu'à Rome, et surtout monsieur notre cardinal, qui avec justice était son grand patron et bon ami, comme j'espère, qu'il le sera aussi de vous et de votre maison. Dieu vous donne toute sorte de prospérité.
La Reine.

Arckenholtz's transcript of the French translation:

Je suis inconsolable, Marquis, de la perte commune que nous avons faite du Marquis votre Père, qui jouit de la gloire éternelle, comme je l'espére sûrement. Je prends part à votre douleur, dont vous avez la plus juste raison du monde. Mais il se faut remettre à la volonté divine. Vous en aurez appris d'autres personnes la funeste nouvelle avec toutes les circonstances. Je me trouve dans la dernière affliction quand j'y songe. Quant à moi tout ce que je puis faire dans cette occasion c'est de vous assurer que toute l'affection que votre Père a euë pour vous, il me l'a léguée, & que dorénavant vous serez mon fils au moins d'affection. Je voudrois que vous eussiez en partage ses grands talens, comme vous avez déja en héritage sa fidélité pour moi & l'amour qu'il me portoit. J'ai perdu un serviteur si fidèle, si capable, & qui s'étoit fait tellement à mon goût, que le cœur me saigne, quand j'y pense. Dieu qui sait seul de quoi récompenser son mérite & sa vertu, aïant vû mon impuissance me l'a ôté pour le récompenser pour moi des fidéles & honnorables services qu'il m'a rendus. Je ne regrette rien plus, que de ne lui avoir fait aucune grace digne de moi dans l'espace de tant d'années. Je vous en demande pardon & à tous les vôtres. Mais je suis assurée que vous auriez pitié de moi.

Il m'est impossible de répondre à votre lettre, & aussi de vous donner quelques ordres. La plaïe que je viens de recevoir est encore trop récente. Je vous dirai seulement, qu'hier votre Père se trouvoit dans une santé la plus parfaite, qu'un jeune homme de votre âge puisse avoir. Il fut avec moi jusqu'à trois heures, & s'en alla en bon état & bien content. Ce matin à quinze heures il est tombé malade & au coucher du Soleil il est mort. Que sommes nous! de la cendre, de la poussiére, rien. Dieu nous fasse la miséricorde à tous de pouvoir vivre & mourir dans sa sainte grace, tout le reste n'est que vanité. Je suis fachée, que vous soïez sans Messe, mais on trouve Dieu par tout & lui seul suffit à tout, & autre chose quelque bonne qu'elle puisse être, n'est rien sans lui. Souvenez-vous que nous allons tous disparoitre comme des ombres. La vie n'est qu'un songe, elle s'évanouit & s'enfuit comme un éclair: Nous courons tous à l'Eternité; Dieu par sa miséricorde nous la veuille octroïer heureuse & glorieuse.

Les charges vacantes par la mort de votre Père & les émolumens seront à vous un an entier, & je n'en disposerai rien en faveur de qui que ce soit. Je vous pourvoirai d'une à son tems, pourvû que vous vous en rendiez digne, & je vous en donnerai ma parole. Cependant je vous envoïe la patente de Capitaine de mes gardes que je vous ai déja promise. Je suis fachée de ne vous l'avoir pas donnée plûtôt, mais ne vous déplaise, je l'ai fait pour votre bien, & je ne croïois pas perdre votre père sitôt. Mais Dieu, qui soit béni, l'a voulu: ainsi priez-le qu'il me conserve la vie, & vous verrez ce que je ferai pour vous. Consolez-vous, votre père est mort, comblé de gloire. On le regrétera en Suède & en Allemagne, aussi bien qu'à Rome, & surtout Monsieur notre Cardinal, qui avec justice, étoit son grand patron & bon ami, comme j'espère qu'il le sera aussi de vous & de votre Maison. Dieu vous donne toute sorte de prospérité.
LA REINE.
Rome ce 21 Sept. 1688.

English translation (my own, from Arckenholtz's French translation):

I am inconsolable, Marquis, at the common loss we have suffered of the Marquis your father, who is enjoying eternal glory, as I surely hope. I share your pain, for which you have the most just reason in the world. But we must surrender to the Divine Will. You will have learned the disastrous news from other people under all the circumstances. I find myself in the last affliction when I think of it. As for me, all I can do on this occasion is assure you that all the affection that your father had for you, he bequeathed to me, and that from now on you will be at least my son in this affection. I would like you to share in his great talents, as you have already inherited his fidelity to me and his love for me. I have lost a servant so faithful, so capable, and who had made himself so much to my taste, that my heart bleeds when I think of it. God, who alone knows how to reward his merit and his virtue, having seen my powerlessness, took it from me to reward him for the faithful and honourable services he did me. I regret nothing more than not having done him any grace worthy of me in the space of so many years. I beg your pardon and that of all yours. But I am sure you would have mercy on me.

It is impossible for me to reply to your letter and also to give you some commands. The wound that I have just received is still too fresh. I will only tell you that yesterday your father was in the most perfect health that a young man of your age can have. He was with me until three o'clock, and left in good condition and very happy. This morning at three o'clock he fell ill, and at sunset he died. What are we! ash, dust, nothing. God have mercy on us all to be able to live and die in His holy grace, all the rest is vanity. I am sorry that you are without Mass, but God is found in everything, and He alone suffices for everything, and anything else, however good it may be, is nothing without Him. Remember: we shall all disappear like shadows. Life is but a dream, it vanishes and flees like lightning. We are all running to Eternity; God in His mercy will grant it to us happy and glorious.

The offices vacated by the death of your father and the emoluments will be yours for a whole year, and I will not dispose of them in favour of anyone. I will provide you with one in due time, provided you make yourself worthy of it, and I will give you my word. However, I am sending you the license of the Captain of my Guards that I have already promised you. I am sorry I did not give it to you sooner, but don't mind, I did it for your good, and I didn't think I would lose your father so soon. But God, bless Him, willed it, so pray to Him to save my life, and you will see what I will do for you. Comfort yourself, your father is dead, showered with glory. He will be mourned in Sweden and in Germany, as well as in Rome, and above all by our Cardinal, who, with justice, was his great patron and good friend, as I hope he will be also to you and your household. God give you every kind of prosperity.
The Queen.
Rome, September 21, 1688.

Swedish translation of the original (my own; I cannot tag it as such due to character limits in the tags):

Jag är otröstlig, markis, över den gemensamma förlust vi har lidit av markisen Er far, som åtnjuter evig ära, som jag hoppas. Jag tar del av Er smärta, för vilken Ni har den mest rättvisa anledningen i världen; men vi måste underkasta oss den gudomliga viljan. Ni kommer att ha hört de ödesdigra nyheterna från andra med alla omständigheter. Jag befinner mig i den största lidande när jag tänker på det. När det gäller mig, allt jag kan göra vid detta tillfälle är att försäkra Er om att all den tillgivenhet Er far hade för Er, han testamenterade till mig; och hädanefter skall Ni vara min son, åtminstone i tillgivenhet. Jag skulle vilja att Ni delar med Er av hans stora talanger, eftersom Ni ju redan har ärvt den trohet och kärlek han hade för mig. Jag har förlorat en tjänare som var så trogen, så duglig och som hade gjort sig så mycket till min smak att mitt hjärta blöder av att tänka på honom. Gud, som ensam vet att belöna hans förtjänst och hans dygd, efter att ha sett min maktlöshet, tog honom ifrån mig för att belöna honom för de trogna och hedervärda tjänster som han utförde mig. Jag ångrar ingenting mer än att jag inte har gjort honom någon nåd som är värdig mig under så många år. Jag ber bara om förlåtelse av Er och alla de Era. Men jag är säker på att Ni skulle tycka synd om mig.

Det är omöjligt för mig att svara på Ert brev och även ge Er några order. Såret jag just har fått är fortfarande för nyligen. Jag säger bara att i går var Er far vid den mest perfekta hälsan som en ung man i Er ålder kunde ha. Han var hos mig till klockan tre, och han kom därifrån frisk och mycket nöjd. I morse vid klockan tre blev han sjuk och vid solnedgången dog han.

Vad är vi! Aska, damm, ingenting. Gud förbarma sig över oss alla så att vi må leva och dö i hans heliga nåd; allt annat är fåfänga. Jag är ledsen att Ni är berövad mässa, men man finner ju Gud överallt. Han ensam räcker till allt; och inget annat, hur bra det än må vara, är ingenting utan honom. Kom ihåg att vi alla kommer att blekna bort som skuggor. Livet är bara en dröm, det försvinner och flyger iväg som en blixt. Vi springer alla mot evigheten. Må Gud genom sin barmhärtighet skänka oss den, glad och härlig.

De ämbeten som har blivit lediga genom Er fars död och arvodena skall tillhöra Er under ett helt år, och jag skall inte förfoga över dem till förmån för någon. Jag skall förse Er med en i sinom tid, förutsatt att Ni gör Er värdig det, och jag skall ge Er mitt ord om det. Emellertid sänder jag Er patentet på kapten för mina vakter, som jag redan har lovat Er. Jag är ledsen att jag inte gav det till Er tidigare, men ha tålamod. Jag gjorde det för Ert bästa, och jag förväntade mig inte att förlora Er far så snart. Men Gud, vare han välsignade, har velat det så. Be till honom att bevara mitt liv, så kommer Ni att se vad jag skall göra för Er. Tröst Er själv: Er far är död, full av härlighet. Han skall sörjas i Sverige och i Tyskland så väl som i Rom, och särskilt av vår kardinal, som med rättvisa var hans store patron och gode vän, som jag hoppas att han också ska vara av Er och Ert hus. Gud give Er all slags välmågo.
Drottningen.

English translation of the original (my own):

I am inconsolable, Marquis, at the common loss we have suffered of the Marquis your father, who is enjoying eternal glory, as I hope. I take part in your pain, for which you have the most just reason in the world; but we must submit to the divine will. You will have heard the fatal news from others with all the circumstances. I find myself in the greatest affliction when I think of it. As for me, all I can do on this occasion is to assure you that all the affection your father had for you, he bequeathed to me; and henceforth you shall be my son, at least in affection. I would like you to share his great talents, as you have already inherited the loyalty and love he had for me. I have lost a servant who was so faithful, so able, and who had made himself so much to my liking that my heart bleeds to think of him. God, who alone knows how to reward his merit and his virtue, having seen my impotence, took him away from me so as to reward him for the faithful and honourable services which he rendered me. I regret nothing more than not having done him any grace worthy of me in the space of so many years. I only ask forgiveness of you and all yours. But I am sure you would pity on me.

It is impossible for me to reply to your letter and also to give you some orders. The wound I have just received is still too recent. I tell you only that yesterday your father was in the most perfect health that a young man of your age could have. He was with me until three o'clock, and he came away healthy and very content. This morning, at three o'clock, he fell ill, and at sunset he died.

What are we! Ashes, dust, nothing. God have mercy on all of us so that we may live and die in His holy grace; all the rest is vanity. I am sorry you are deprived of Mass, but one finds God everywhere. He alone suffices for everything; and nothing else, however good it may be, is nothing without Him. Remember, we are all going to fade away like shadows. Life is only a dream, it vanishes and flies away like lightning. We are all running to eternity. May God by His mercy grant it to us, happy and glorious.

The offices which have been vacated by the death of your father and the emoluments will be yours for a whole year, and I will not dispose of them in favour of anyone. I will provide you with one in due time, provided you make yourself worthy of it, and I will give you my word on it. In the meantime, I am sending you the patent of captain of my guards, which I have already promised you. I am sorry I did not give it to you sooner, but be patient. I did it for your good, and I did not expect to lose your father so soon. But God, be He blessed, has willed it so. Pray to Him to preserve my life, and you will see what I will do for you. Console yourself: your father is dead, full of glory. He will be mourned in Sweden and in Germany as well as in Rome, and especially by our cardinal, who with justice was his great patron and good friend, as I hope he will be also of you and your house. God give you all kinds of prosperity.
The Queen.

Swedish translation of Ulrika Eleonora the Younger's transcript (my own; I cannot tag it as such due to character limits in the tags):

Jag är otröstlig, markis, över den gemensamma förlust som vi just har lidit av markisen, Er far, som är i ära, som jag är säker på och hoppas. Jag tycker synd om Er smärta, eftersom jag är alltför berättigad; men vi måste underkasta oss den Gudomliga Viljan. Från andra kommer Ni att känna till särdragen i denna ödesdigra nyhet. Mitt hjärta brister när jag kommer ihåg vad som finns i mig. Det är för att försäkra Er om att all hans tillgivenhet har stannat kvar i mitt arv och att Ni från och med nu skall vara min son, åtminstone i tillgivenhet.

Jag skulle vilja att Ni ärver hans stora talanger, ty Ni redan har ärvt så mycket i förväg av den trohet och vänskap han hade för mig. Jag har förlorat en tjänare med så stor tro, med så stor kapacitet och så anpassad till mitt geni att mitt hjärta brister. Men den gode Herren, som ensam har något att belöna, förtjänsten och dygden, som vet min maktlöshet, har bortryckat ​​från mig den trohet och ärliga tjänst han gjort mig. Jag är bara ledsen över att inte ha givit honom någon nåd värdig mig under så många år. Jag ber Er och hela de Era om ursäkt, men jag vet att Ni kommer att förlåta mig.

Jag kan inte svara på Era brev, inte heller kan jag beställa något för tillfället. Såret jag rättnu har lidit är fortfarande för färskt. Jag skall bara säga Er att Er far igår var i den mest blomstrande hälsa som en ung man i Er ålder kunde njuta av. Han var hos mig till klockan tre och lämnade mig frisk och frisk. I morse, vid klockan tre, blev han sjuk — vid solnedgången exspirerade han.

Vad är vi! Aska, damm, ingenting! Nåd till alla att leva och dö i hans nåd; allt annat är fåfänga. Må han gravera in denna stora sanning i våra hjärtan. Det misshagar mig att Ni är berövad mässa; men Gud finns överallt, och endast han är tillräcklig för allt, och inget, hur gott och heligt det än är, är tillräckligt utan honom. Ni ser att vi alla försvinner som en skugga. Livet är en dröm, det försvinner och flyr som en blixt. Vi springer alla mot evigheten. Må Gud, genom sin barmhärtighet, göra det härligt och välsignat för oss!

Av de tjänster som är lediga genom Er fars död skall vinsten vara hans under ett helt år, och jag kommer inte heller att ge dem till någon. En av de två kommer att bli Er i sinom tid om Ni gör Er värdig det, och jag ger Er mitt ord om det. Emellertid skickar jag Ert certifikat från kaptenen på min vakt som jag lovade Er. Det misshagar mig mycket, att jag inte har givit Er det förr, men ursäkta mig, men jag gjorde det för Ert eget bästa, och jag trodde inte att jag skulle förlora Er far så snart; men Gud ville det så; må han vara välsignad. Be till Gud att bevara mitt liv, så kommer Ni att se vad jag kommer att göra för Er. Tröst Er, Er far är härligt död, och han kommer att sörjas i Sverige och Tyskland, som i Rom. Må Gud göra Er lycklig.
Rom, den 21 september 1688.
Drottningen.

English translation of Ulrika Eleonora the Younger's transcript (my own):

I am inconsolable, Marquis, at the common loss that we have just suffered of the Marquis, your father, who is in glory, as I am assured and hope. I pity your pain, being too justified; but we must submit to the Divine Will. From others you will know the particularities of this fatal news. My heart breaks in remembering what is in me. It is to assure you that all his affection has remained in my inheritance and that from now on you will be my son, at least in affection.

I would like you to inherit his great talents, as you have already inherited so much in advance of the loyalty and friendship he had for me. I have lost a servant of such great faith, of so much capacity, and so conformed with my genius that my heart breaks. But the good Lord, who alone has something to reward, the merit and the virtue, knowing my impotence, has ravished from me the fidelity and honest service he rendered me. I am only sorry not to have given him any grace worthy of me during the space of so many years. I beg excuse from you and all your family, but I know you will forgive me.

I cannot reply to your letters, nor can I order you anything at the moment. The wound I have just received is still too fresh. I will only tell you that yesterday your father was in the most flourishing health that a young man of your age could enjoy. He was by me until three o'clock and left me healthy and well. This morning, at three o'clock, he became ill — at sunset he expired.

What are we! Ashes, dust, nothing! Mercy to all to live and die in His grace; all the rest is vanity. May He engrave this great truth in our hearts. It displeases me that you are deprived of Mass; but God is found everywhere, and He alone is sufficient for everything, and no thing, however good and holy it may be, is sufficient without Him. You see that we all disappear like a shadow. Life is a dream, it vanishes and flees like lightning. We are all running to eternity. May God, by His mercy, make it glorious and blessed for us!

Of the offices vacant by the death of your father, the profits will be his for a whole year, nor will I give them to anyone. One of the two will be yours in due time if you make yourself worthy of it, and I give you my word on that. In the meantime, I am sending you your certificate from captain of my guard that I promised you. It greatly displeases me that I have not given it to you sooner, but excuse me, but I did it for your own good, and I did not think I would lose your father so soon; but God willed it that way; may He be blessed. Pray to God to preserve my life, and you will see what I will do for you. Console yourself, your father is dead gloriously, and he will be regretted in Sweden and Germany, as in Rome. May God make you happy.
Rome, September 21, 1688.
The Queen.


Above: Kristina.

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